Scrivere horror nel 2023 non è una passeggiata. Il tempo della maturazione delle zucche in chiave spettrale sta per arrivare, con buona pace dei benpensanti.
L’Italia si divide tra chi preferisce la tradizione di Ognissanti e chi celebra Halloween, tra chi si traveste con cosplay favolosi e chi preferisce leggere un bel libro horror, oppure preferisce un film cult per celebrare a dovere la tradizione, magari con qualche biscotto e un po’ di tè nero bollente.
La ricorrenza è d’uopo anche per chi scrive, influenzato da quello che circonda senza che se ne accorga.
Se stai pensando di entrare anche tu nel mondo dell’orrore come autore, ma temi le difficoltà di un genere non facile da scrivere e con un’eredità letteraria che risale alla notte dei tempi, ecco una piccola riflessione.
Che cos’è il racconto horror
Il racconto horror è un breve testo - non superiore alle 5 pagine A4 o alle 10 mila parole - che racconta una storia per spaventare il lettore o per provocare una sensazione di inquietudine e di disagio. Il racconto riesce nell’intento anche se provoca ribrezzo o una riflessione agghiacciante.
Per ottenere questa reazione nel lettore, il racconto deve avere degli elementi ben precisi, che si sono evoluti nel corso del tempo.
Quali sono gli elementi tipici dell’horror
Il genere ha degli elementi dai quali non puoi scappare come autore:
- Luoghi sinistri e non. Gli horror più classici si presentano in ambientazioni che spaventano chi legge: case stregate, castelli, villaggi disabitati, che con il tempo sono diventati anche vecchi edifici non utilizzati (come non ricordare gli hotel...). Un autore può scegliere un’ambientazione classica, oppure un luogo contemporaneo che sembra sicuro, ma che in realtà non lo è. Botole, cantine, grotte, passaggi sotterranei, stanze nascoste sono un’ambientazione alternativa o complementare (dipende dalla tua storia). L’importante è che il lettore si trovi in un luogo che non la racconta giusta o che nasconde qualcosa.
- Qualcosa di inaspettato. Il vero centro della scena non è sempre il protagonista e cosa prova, ma soprattutto l’elemento inaspettato che il lettore si ritrova all’improvviso a leggere. La cinematografia di Dario Argento, ma anche le varie versioni de La Casa rendono l’idea: un elemento inaspettato stravolge la vita del protagonista o dei protagonisti, portandola verso l’abisso.
- Elementi magici. Magie, streghe, lupi mannari, vampiri, zombie, risultati di esperimenti con il DNA malriusciti, mostri insormontabili (come non pensare a Cthulu in questo contesto), persino la cara vecchia stanza buia può essere un elemento di svolta.
- Finale a sorpresa. Contrariamente a quanto si possa pensare, il finale nell’horror non deve essere per forza negativo, anzi. Quel che finisce bene si trasforma comunque in uno strascico che lascia il protagonista stravolto e confuso (e sperabilmente anche il lettore!).
Il finale travolgente non è mai stato il mio forte, mi è sempre mancato l’ultimo botto.
E se lo dice Stephen King vale la pena di fidarsi, anche se con cautela.
Quanti tipi di horror ci sono
Prima di pensare a come scrivere un horror in questo mondo di pandemie e di conflitti, è bene farsi qualche domanda sul genere. Scrivere senza riferimenti va benissimo, ma se sei agli inizi o alla prima esperienza con l’horror, la scelta del sottogenere ti darà il senso di orientamento giusto per creare spaesamento nel tuo lettore. I più noti e diffusi sono:
- Body horror. Sono noti anche come splatter: gente che si mangia a vicenda e parti del corpo umano che volano per intenderci. Non sottovalutare l’eco-vegeance: un esempio visivo è l’anime The Promised Neverland, con riferimenti horror alieni. L’eco-vegeance è un sottogenere dove la natura si vendica dell’uomo, che diventa anche cibo.
- Invasioni. Che siano alieni cannibali, mostri, zombie o creature che non si vedono, il genere si basa su un’invasione e sull’impossibilità della razza umana di salvarsi. Si differenzia dalla fantascienza perché qui l’aspetto più terribile ha la maggiore nella stesura, ci si focalizza di più su quello che provano gli umani inermi.
- Torture e guerre. Violenza di ogni genere, tortura, clima di guerra incentrato sugli aspetti orrendi e protagonisti che si estinguono senza accorgersene.
- Psicologico e horror sci-fi. Prendono in prestito le paure più intrinseche dell’Uomo, andando a lavorare sulle insicurezze e ricamandoci sopra con una buona sublimazione. Se non hai degli studi psicologici alle spalle, inizia ora prima di scrivere.
- Grandi classici. Streghe, fantasmi e mostri pronti a mangiare i protagonisti: il genere si è evoluto anche nel Found Footage, cioè nel filmato che porta con se una maledizione alla The Ring.
Questi sono solo alcuni sottogeneri, ai quali ci sono da aggiungere il precursore dell’horror, cioè il gotico e gli allegri pazzi e assassini. Infine, ci sono i sottogeneri ibridi, come l’horror comedy, dove elementi horror servono per creare un contesto divertente.
L’horror di ieri
L’horror ha vissuto due fasi importanti:
- Una fase gotica caratterizzata dal senso di inquietudine e nata nel 1764 con Il Castello di Otranto.
- Una fase contemporanea dove si è cercato di dare al lettore qualcosa che gli sconvolgesse la mente.
Non che prima di Walpole non circolassero racconti da paura anche tratti dalla vita reale, come nel caso del Conte Ugolino, ma nei secoli passati servivano da monito per i più piccoli come nel caso delle Fiabe dei Fratelli Grimm o di quelle di Andersen. Lo scopo era fornire ai più piccoli degli elementi che avrebbero potuto capire per evitare comportamenti sbagliati o per andar via in caso di pericolo. Anche la storia di Pinocchio ha degli elementi horror da non sottovalutare, che poi sono stati eliminati nel classico Disney.
L’orrore di oggi
Oggi l’horror ha perso il suo carattere didascalico, ma ha acquisito nuove forme e nuove emozioni. Chi oggi legge horror o guarda film di paura ama questo genere e non si lascia spaventare facilmente.
È diventato un segmento di mercato molto interessante, che non risente delle crisi, anzi: si vende di più in caso di crisi.
7 consigli per chi voglia scrivere horror
In un mondo dove l’orrore viaggia per i telegiornali e la linfa vitale dell’orrore - cioè i grandi classici - non spaventano più di tanto, come iniziare a scrivere horror nel 2023 e soprattutto ha un senso commerciale?
- Il genere è inflazionato di per sé, ma se crei una nicchia di intenditori per il sottogenere di riferimento sei a cavallo.
- Coltiva i tuoi lettori prima che lo facciano i tuoi concorrenti: leggi classici e contemporanei, ascolta le voci dell’orrore del cinema e non mancare di organizzare i festoni per Halloween. Per quanto possa sembrare assurdo, anche questo fa parte del lavoro dello scrittore: vivere.
- Inizia a scrivere una trama emozionante, senza particolari riferimenti al protagonista o ai protagonisti: nell’horror il punto fermo e spaventoso è la storia. Trasforma ogni frase in una scena e coordina una scena all’altra per ottenere una bozza di racconto.
- Quando non sai cosa scrivere, crea un imprevisto che i protagonisti non potranno ignorare.
- Nel caso volessi cimentarti nella scrittura di un racconto horror (ad esempio perché richiesto in un concorso di scrittura), ma non fossi davvero un grande esperto del genere, chiedi a un amico amante dell’horror di farti da beta-reader.
- Se partecipi a un concorso con il tuo racconto di paura, fai in modo che l’argomento sia al centro della tua narrazione.
- Se non sai da dove cominciare, pensa a qualcosa che ti ha spaventato realmente nella vita e descrivi le sensazioni che ricordi: la paura potrebbe diventare la tua bozza di stile.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Scrivere horror: elementi tipici e consigli di scrittura
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