Segretarie
- Autore: Michi Gioia
Sulla scia della recente partecipazione dell’autrice al reality “L’isola dei famosi”, viene ripubblicato in versione economica questo romanzo (secondo libro per lei, dopo "Un amore di plastica") uscito nel 2001 sotto il suo nome completo, Micaela Gioia. Niente da dire dal punto di vista commerciale: si tratta di una scelta certamente avallabile, visto che in questo momento la Gioia gode di una certa visibilità e non è difficile immaginare che molti telespettatori del reality, incuriositi e facilitati dal prezzo modico, si precipiteranno ad acquistare questo libro.
Attenzione però: si tratta, sì, di un romanzo d’evasione, ma l’intreccio, basato essenzialmente su alta finanza, speculazioni e contatti con personaggi utili, con l’aggiunta di una generosa spruzzata di sesso, potrebbe rendere buona parte del libro abbastanza noioso quando non incomprensibile a chi non fosse almeno in parte informato sulla materia e cercasse essenzialmente un romanzetto rosa. Si può dire, insomma, e sia detto con affetto, che non è un romanzo pensato per la classica “casalinga di Voghera”. Non che i contenuti siano eccessivamente profondi. Si dipinge, anzi, un quadro piuttosto desolante della vita in ufficio e del rapporto segretaria-superiore. Niente di irreale, certamente: di semplici segretarie che fanno carriera a colpi di sesso e capi nevrotici che giocherellano con il potere sono pieni gli uffici di tutto il mondo. Il punto è che nella scrittura si avverte che la situazione è osservata da un punto di vista “privilegiato”: si parla dopotutto di segretarie ad alto livello, non certo assillate dal mettere insieme il pranzo con la cena, tanto è vero che hanno la possibilità di lanciarsi in affari non certo alla portata di tutti.
Si tratta di quattro donne che hanno lavorato in passato per lo stesso datore di lavoro e che si ritrovano al suo funerale. Amelia Barretta, Bruna Caloi, Carla Liberati e Dora Spiti. E’ proprio in quell’occasione che le quattro fanno il punto sulla loro carriera lavorativa da succubi degli uomini, e decidono di tentare un riscatto. Vengono ideati così i piani delle quattro complici, che le porteranno addirittura a scavalcare i loro datori di lavoro nella corsa all’acquisto di un’importante casa editrice. In tutto questo la trascinatrice è Dora: le altre sono donne molto più semplici per le quali si tratta solo di sperare in un guadagno più consistente. Amelia ha la sua famiglia e suo marito, che rischierà però di rovinare per questo progetto; Bruna ha una sorella problematica ed una grande voglia di aiutare gli altri; Carla ha un matrimonio fallito alle spalle e varie relazioni che per lei sono d’amore, per i vari partners di sesso. E’ Dora l’ambiziosa, colei che vuole il potere ad ogni costo, che non ha esitato a fare carriera infilandosi nel letto di qualche capo. Sposata ad un nobile, ha un matrimonio tiepido che il mancato arrivo di un figlio ha svuotato definitivamente di senso. Alla fine anche Dora dovrà imparare la sua lezione, ma si confermerà una donna che, sebbene grintosa, volitiva, rispettata, e malgrado ricopra un’importante carica, nelle relazioni amorose e soprattutto a letto gode dell’essere sottomessa, sminuita e perfino umiliata dal suo uomo. Un dualismo comune a molte donne e che non fa certo loro onore. Ma su questo, ogni lettore rifletta in proprio.
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