Senti le rane
- Autore: Paolo Colagrande
- Casa editrice: Nottetempo
- Anno di pubblicazione: 2015
Quando si dice un romanzo “potente” e non è un eufemismo. “Senti le rane” (Paolo Colagrande, nottetempo 2015) potente lo è per un sacco di buoni motivi afferenti a forma e sostanza. E’ potente perché si/ci interroga su categorie ontologiche serissime come Bene e Male e lo fa sotto forma sghemba, quasi paradossale. E’ potente perché lieve, e dunque ossimorico, seriamente giocoso. Persino spunto e punto di vista narrativo si connotano di carattere incidentale, relativo, quasi quasi inattendibili, guardate un po’. E ancora “Senti le rane” è un romanzo potente perché è tutt’altro che smilzo e tuttavia non si smarrisce. Esattamente come in “Fideg” (Premio Campiello Opera Prima nel 2007) la prosa di Colagrande possiede l’impasto della solida narrazione: uno scrittore che sa quello che fa è sa farlo nel migliore dei modi.
Mediolandia, lo capite da voi, non esiste. Mediolandia è una provincia immaginaria, un luogo dello spirito come un altro buono per custodire/ alimentare una storia grottesca di conversione, amore & perdizione: quella che vede coinvolto l’ebreo Zuckermann, prete bello in odor di santità e a un certo punto innamorato perso dell’acerba Romana, figlia diciassettenne di due devotissimi parrocchiani. Più o meno in questo modo si consuma per tappe progressive la tragedia di un uomo affatto (?) ridicolo, una discesa nel maelstrom dei chiaroscuri interiori, che muove dal leonardesco uomo vitruviano e finisce come finiscono le storie-tipo in cui eros e thanatos la fanno da padroni: sulle sponde di un fosso con un morto alle spalle e sulla coscienza. La storia portante, in due parole, è più o meno quella che avete appena letto, corredata dal valore aggiunto di punti di forza palesi e sottesi, a cominciare da quello racchiuso in un’asserzione che apre a speculazioni grandi così. Si trova all’inizio del capitolo 2:
“La tesi di partenza è che il male dorme nascosto negli esseri umani normali o anche virtuosi e, in generale, in quelle persone che tenderebbero al bene cioè tutte, secondo la filosofia morale, e più queste persone tendono al bene tanto più grande è il male che dorme dentro di loro”.
"Senti le rane" è un romanzo che vi raccomando di non perdere. Davvero.
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