Shivers. 23 storie agghiaccianti di suspense e terrore

I romanzi di tensione sono come le ricette difficili da preparare: necessitano di un dosaggio esatto, basta un niente e la pietanza va a farsi benedire. Non sempre pessima, ma nemmeno del tutto gustosa, si parva licet. Nel caso dei racconti, se possibile, è ancora più difficile: te la giochi tutta in una manciata di pagine, e se non sei Ray Bradbury, o Richard Matheson, oppure Stephen King, l’implausibile è in agguato, a sgambettare l’indispensabile sospensione di incredulità del lettore.

Ho letto buona parte dei ventitré racconti inseriti in Shivers. 23 storie agghiaccianti di suspense e terrore (Cut-Up Publishing, 2019, traduzione di D. Capriotti) e il risultato è alterno, discende giocoforza dalla capacità degli autori. In altre parole: se Stephen King (con l’inedito Squadra D) e Richard Christian Matheson (Trasfigurazione, buon sangue non mente) raggiungono l’obiettivo senza affanni (cito anche il rapsodico Norman Prentiss di La mamma sta dormendo e l’originale Laird Barron di Gamma), altri faticano di più, rimestando tra topos e stereotipi del genere con mordente appena passabile. Intendiamoci: l’antologia non lascerà a bocca asciutta gli aficionados dell’horror, è il lettore poco fidelizzato che rischia qua e là, nel caso dei racconti che allentano la presa. Appartengo alla schiera di questi ultimi (lettori), per cui prendetela con beneficio di inventario, tenendo anche in conto quanto scrive l’esperto Stefano Fantelli nella sua introduzione al volume:

“Credo che Shivers piacerà agli appassionati del genere (del resto contiene alcune vere perle, una su tutte è il racconto di Stephen King pubblicato qui per la prima volta in italiano), ma potrebbe anche essere utile come strumento di iniziazione per i profani dell’horror di qualunque età spinti dalla curiosità, un po’ vergognandosi del loro “proibito’, interesse, con la voglia un po’ pruriginosa di avvicinarsi a un genere che viene spesso trattato alla stessa stregua della pornografia. I protagonisti delle storie di Shivers sono tutte vittime inconsapevoli di un gioco più grande di loro, come burattini danzanti guidati da un dio Mangiafuco, esseri umani fotografati nel climax e nel sipario delle loro piccole vite, mentre varcano la soglia che separa le loro banali apocalissi quotidiane dalla dimensione dell’incubo”.

Mi fido di Fantelli, rileggerò con più attenzione, e devo anche dire che fosse anche solo per la short story di Stephen King (ancora i fantasmi del Vietnam), Shivers. 23 storie agghiaccianti di suspense e terrore vale l’acquisto.