Siate gentili con le mucche
- Autore: Beatrice Masini
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
Beatrice Masini, traduttrice milanese nota per aver tradotto i libri della saga di Harry Potter di J. K. Rowling, con Siate gentili con le mucche (Editoriale Scienza, 2015) racconta una storia vera corredata dalle suggestive e belle illustrazioni di Vittoria Facchini, oltre alle riflessioni sull’autismo a cura di Stefania Ucelli e Francesco Barale.
“L’acqua è tanta, dondola, si muove sempre, parla sempre. La bambina invece sta zitta, anche lei dondola, stretta dal su e giù delle onde. È tranquilla. Non strilla, non batte le mani, non schizza dappertutto, non ride: lei non lo fa. Si limita a stare”.
La piccola Temple, primogenita di Eustacia e Dick Grandin, a circa due anni non si comportava come i suoi coetanei, “non afferra le cose, non lancia urletti, non ride”. Temple non cercava né il contatto né gli abbracci e non voleva essere toccata. La piccina era chiusa in un mondo tutto suo. Il padre era sicuro che la figlia fosse ritardata mentre la madre cercava di capire come entrare nel mondo apparentemente irraggiungibile della bambina. La tata intelligente e svelta che la madre aveva trovato per Temple, aveva compreso che la piccola andava stimolata in modo da non lasciarla “sognare a occhi aperti”, quindi non le permetteva di abbassare l’attenzione o distrarsi. Via libera dunque ad album da colorare, carte con le figure, costruzioni.
A tre anni lo psichiatra aveva diagnosticato alla bambina i sintomi dell’autismo, malattia che negli anni Cinquanta del secolo scorso era definita come inspiegabile e incurabile. Eustacia non voleva rinchiudere Temple in un istituto come molti le suggerivano, perché per lei la figlia non era una bambina ritardata ma diversa. L’istinto di questa mamma coraggiosa e testarda le suggeriva che Temple forse avrebbe potuto e voluto uscire dalla sua “terra incantata”, ma in quale modo? Ora sarebbe stato compito di Eustacia non arrendersi ma “attirare la figlia dall’altra parte”.
Attraverso la vita di Temple Grandin, nata a Boston il 29 agosto 1947, professoressa associata della Colorado State University, Beatrice Masini con una prosa semplice e coinvolgente, pone l’accento sull’autismo, disturbo neuropsichiatrico che nel mondo colpisce settanta milioni di persone delle quali circa centoquarantamila in Italia. I primi segnali e sintomi di questa malattia si manifestano tra i due e tre anni di vita del bambino. Gli autistici mostrano un’apparente carenza d’interesse al mondo che li circonda e agli stimoli, difficoltà a un contatto visivo diretto e tendono a ripetere ossessivamente un comportamento. Alcune persone autistiche possiedono un talento eccezionale, per esempio una straordinaria capacità di calcolo matematico.
Se oggi ne sappiamo di più sull’autismo, su come può un autistico mettersi in collegamento con il mondo è anche per merito della tenace e combattiva Temple “diversa non vuol dire inferiore” che ha saputo spiegarlo e raccontarlo, traducendo il loro mondo per coloro che non lo sono.
Nelle pagine finali del volume edito nella Collana “Donne nella scienza”, c’è una sezione di approfondimento firmata appunto da Stefania Ucelli e Francesco Barale, psichiatri di “Cascina Rossago”, comunità fattoria nata nel 2002 nella quale vivono e lavorano persone adulte con autismo, esperienza pilota in Italia che vuole rispondere ai bisogni di socialità e di relazione dei giovani autistici tenendo conto delle caratteristiche e delle difficoltà specifiche dell’autismo.
La giornalista, inoltre, per la stesura del libro si è basata sugli scritti di Temple e su “A thorn in my pocket”, scritto dalla madre della Grandin, Eustacia Cutler.
“La Repubblica deve fare di tutto per garantire una vita dignitosa e un lavoro corrispondente alle loro capacità. Bisogna trovare forme e modi affinché lo Stato garantisca una piena assistenza alle persone con autismo per tutto l’arco della vita: questo infatti è uno dei banchi di prova su cui si misura la civiltà di un Paese.”
Così si è espresso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il quale lo scorso 2 aprile ha accolto al Quirinale famiglie e associazioni in occasione della giornata mondiale per la consapevolezza dell’autismo.
“Essere autistici è come stare chiusi dietro un vetro e non riuscire a parlare con chi sta al di là”.
Siate gentili con le mucche: La storia di Temple Grandin
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