

Silenzio. Le sette vite di Diana Karenne
- Autore: Melania Mazzucco
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2024
Il mondo del cinema l’ha conosciuta come Diana Karenne, ma chi era davvero questa misteriosa donna che occupò le scene del cinema italiano nei primi decenni del novecento? In Silenzio. Le sette vite di Diana Karenne (Einaudi, 2024), l’autrice Melania Mazzucco prova a ricostruire la vita, o meglio le molteplici vite, di questa attrice che all’anagrafe era Leucadia Konstantin.
Melania Mazzucco si muove sui passi della Karenne – spesso anche accreditata come Anna Karènne – seguendola come attrice in Italia, tra Torino e Roma, facendo poi tappa in Francia e anche in Germania. Il tutto per capire cosa fece quest’attrice, scrittrice e pittrice, che tutti ammiravano per il suo talento e per il suo essere sfuggente, anche se in pochi la conoscevano bene e davvero.
Il romanzo ci permette di scoprire anche l’industria cinematografica di un’Italia prima impegnata sul fronte bellico (la Prima Guerra mondiale), poi travolta dall’influenza Spagnola e dall’arrivo del regime Fascista. In questo mondo si muove la Karenne con la sua arte del recitare, la quale lavora per diverse case cinematografiche di quegli anni (la Pasquali Film, la Aquila Film, la Ambrosio Film, fino alla David Karenne Film) conoscendo attori e attrici magari non del tutto noti a noi lettori e spettatori di oggi (Robinet, Francesca Bertini, Lidya Borelli, Pastore, Ghione) ma che in quei tempi erano acclamati da folle di fan. Per molti di loro, purtroppo, il successo si interruppe con l’arrivo del sonoro al cinema, mentre la Karenne restò e continuò il suo fare cinema anche fuori confine.
Melania Mazzucco ricompone la vita di Diana Karenne seguendo i suoi repentini cambi di identità, fatti di solito per dare il via a una nuova fase della propria vita. Un mutare continuo, voluto dall’attrice stessa un po’ per rinnovarsi, un po’ per far perdere le tracce di sé e per non farsi trovare da chi la stava cercando e la teneva d’occhio come per stanarla. Diana, Dina, Karenne, Candida, Madame Otzoupe sono alcune delle identità assunte in vita mentre la Karenne era impegnata in quello che è possibile definire, a tutti gli effetti, una ricerca del proprio posto nel mondo, sopportando anche le chiacchiere sul suo conto, i pettegolezzi, le dicerie, compresa quell’accusa che spesso le rivolgevano di essere algida.
Nessuno conosceva il vero nome della Karenne. Nessuno sapeva quello che la donna si portava nel cuore, nessuno sapeva della sofferenza del suo essere madre e non poter o voler fare la madre e del suo matrimonio. Nessuno sapeva del suo bisogno di trovare un proprio ruolo, non tanto al cinema ma nella vita di ogni giorno. La stessa Karenne fece i conti con sé stessa e con il mondo russo al quale era stata vicina, quando si trasferì a Berlino negli anni Venti, dove c’erano molti esuli bolscevichi giunti dalla Russia.
Grazie all’attento lavoro di ricostruzione, ricerca in archivi, testi, fotografie e luoghi fatto d Melania Mazzucco in Silenzio. Le sette vite di Diana Karenne, il lettore scopre tanto su questa donna del mistero la cui stessa morte è avvenuta in un momento altro e ben diverso da quello che si è sempre creduto. Il libro scritto dalla Mazzucco è il romanzo di una, anzi sette, vite. È un vero e proprio omaggio e ricostruzione dettagliata di un’esistenza in fermento, con fragilità e tante forze, unite alle sue molteplici identità, dove intenso è quel suo costante bisogno di vero amore che caratterizzerà sempre la dimensione più intima della Karenne, quella nascosta dall’immagine di diva del cinema.

Silenzio: Le sette vite di Diana Karenne
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