Sinuhe l’egiziano
- Autore: Mika Waltari
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: BUR
- Anno di pubblicazione: 2012
Opera difficilmente reperibile in commercio (ne sanno qualcosa i miei alunni), ma ricca di un fascino irresistibile. Mika Waltari, autore finlandese ingiustamente dimenticato, per "Sinuhe l’egiziano" prende lo spunto dal romanzo antico "Le avventure di Sinuhe" per raccontare la vicenda del medico del Faraone Amenofi, Sinuhe.
Abbandonato in un fiume viene salvato da una coppia, che lo alleva come proprio figlio e lo educa alla professione di medico. Il giovane dimostra talento e sensibilità, ma la passione per una donna indegna lo porterà a perdere la sua reputazione e dovrà allontanarsi da Tebe.
Con il fedele servo Klapka raggiunge la terra dei Mitanni, Babilonia, Siria, le terre degli Ittiti e infine Creta dove incontrerà una donna onesta, Minea, che però morirà. Sembra che quest’uomo non abbia pace tanto che il ritorno in Egitto coincide con un nuovo Faraone e un nuovo dio, Akenaton.
Waltari si sofferma sulle implicazioni politiche di una fede monoteistica che è rifiutata dal popolo e sulla personalità del sovrano pauroso e sognatore che crede nell’uguaglianza, ma nello stesso tempo opprime il suo popolo.
Sinuhe non è un eroe perfetto, sarà preda degli intrighi di sacerdoti contrari al nuovo culto e ci saranno colpi di scena che non vorrei svelare. Il romanzo storico prende la forma di un giallo. Il protagonista non conoscerà più la gloria, ma il dolore e l’esilio.
Waltari ha creato un personaggio dubbioso, che sbaglia e commette delitti, ma che noi sentiamo vicino. L’autore sembra pessimista riguardo alla vita umana che è fatta di dolori e sofferenze più che di gioie.
L’opera è molto più che un romanzo storico, è un libro sulla condizione umana e perciò va letto con attenzione e pazienza.
Sinuhe l'egiziano
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