Sogno d’inverno
- Autore: Irene Kerillis e Stephane Girel
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2016
“Sogno d’inverno” (Jaca Book, 2016, titolo originale Un oiseau en hiver, traduzione di Laura Molinari e Vera Minazzi, illustrazioni di Stéphane Girel) di Hélène Kérillis, è un album della serie Pont des Arts, storie per entrare nell’arte, ispirato al pittore olandese Pieter Bruegel il Vecchio (1525/1530 circa - 1569).
Era un inverno pieno di neve in terra olandese e la piccola Mayken di otto anni lavorava nella locanda della madre servendo i tanti avventori. La graziosa bambina dai capelli rossi e dagli occhi celesti, tra una brocca di vino per i cacciatori, una ciotola di zuppa per il mercante di stoffe e una croccante fetta di lardo per un cavaliere, guardava fuori dalla finestra il paesaggio invernale. Mayken dimenticava il baccano del locale, mentre uccelli scuri, volavano sopra “tutto quel candore”. La giovane cameriera sognava di essere libera dal lavoro per andare a divertirsi con i suoi coetanei. La domenica pomeriggio Mayken aveva il permesso di andare sul lago ghiacciato dove gli abitanti del villaggio giocavano con la trottola, le mazze e il dischetto, e con la slitta. La bambina dalle guance rosee preferiva scivolare sui pattini ascoltando il rumore dell’aria ghiacciata che si taglia.
“Come un uccello nel cielo”.
La campana della chiesa del villaggio aveva suonato le quattro e per Mayken era giunta l’ora di rientrare. La bambina, per fare prima, era passata davanti alla casa del bracconiere che le faceva paura, perché per di là la strada era più corta. All’improvviso un vecchio con una barba bianca che indossava un cappello nero si era messo a urlare contro di lei.
“Così ti impari a ficcare il naso da queste parti!”.
Mayken terrorizzata, si era messa a correre e perdendo l’equilibrio era rotolata giù in fondo al pendio.
“La testa coperta di neve”.
Un uccellino dal morbido piumaggio rossiccio con un’ala che pendeva sul fianco si trascinava incapace di volare vicino a dove si trovava la bambina. Forse il pennuto si era ferito in una trappola del bracconiere. Mayken lo aveva raccolto per nasconderlo, non nella locanda piena di cani dei cacciatori, ma nel vecchio mulino. La piccola era tornata a casa in ritardo e per questo motivo si era presa una bella sgridata. Il rimprovero non le aveva impedito di pensare al suo amico uccellino. Il giorno seguente Mayken gli aveva portato da mangiare alcuni chicchi di grano. Dopo tre giorni, l’ala del volatile era guarita ma era intenzione della bambina di lasciarlo libero, perché
“un uccello è fatto per il cielo”.
Una narrazione poetica accompagnata da vivide illustrazioni ispirate alla magica arte di Pieter Bruegel il Vecchio, pittore che amava dipingere i contadini e il loro mondo con grande realismo, riportando su tela il cielo terso olandese e i suggestivi paesaggi innevati. Un prezioso volume per introdurre il lettore all’arte fin dalla tenera età.
“Maiken nella sua mente custodisce la bellezza delle montagne e l’infinito del cielo, dove vive e vola il suo uccellino”.
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