Soldato d’inverno
- Autore: Daniel Mason
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2020
Lucius Krzelewsky fa parte di una delle famiglie più ricche della Polonia di inizio ’900. Suo padre, ex maggiore dei lancieri, e sua madre, discendente del Grande Liberatore di Vienna, sono proprietari delle principali miniere di ferro del Paese. Lucius, sospinto da un ricevimento all’altro, tra salotti esclusivi e persone eloquenti a Vienna, "dove la frivolezza si coltivava come una religione", si sente come un pesce fuor d’acqua. Terrorizzato dalla disapprovazione materna, raggiunti i tredici anni comincia a essere colpito da un’imbarazzante balbuzie. Le uniche occasioni in cui riesce a non balbettare sono quando parla delle sue riviste scientifiche o quando si aggira per l’acquario delle Collezioni zoologiche.
Per chi lo visita ha "un’attitudine inconsueta a percepire le cose che si trovano sotto la superficie".
Così, Lucius scopre la sua intensa passione per la medicina. La risposta della madre è alquanto scontata: "È una professione per arrivisti".
Per Lucius non lo è e si getta a capofitto negli studi, che non è destinato a terminare in tempi brevi perché nel frattempo scoppia la guerra, la Prima guerra mondiale.
Inizialmente titubante ad arruolarsi come medico, Lucius si lascia convincere dal suo compagno di studi Feuermann, già partito per il fronte. Ma quando, dopo mesi di attesa, viene finalmente assegnato a un ospedale, Lucius si ritrova catapultato nei veri orrori della guerra. L’ospedale non è un’ospedale, è una chiesa in Ungheria settentrionale devastata dal tifo. I medici prima di lui sono fuggiti per paura di contrarre la malattia. A prendersi cura dei feriti è rimasta soltanto la giovane suora Margarete, assieme a qualche assistente.
Non è il lavoro che Lucius aveva immaginato, non è un lavoro da medico, ma da macellaio. Ogni giorno è costretto a effettuare amputazioni, ogni giorno perde dei propri pazienti. Quelli che sopravvivono, nel migliore dei casi sono trasferiti nelle retrovie, nel peggiore vengono riarruolati per combattere.
Lucius osserva con ammirazione l’instancabile Margarete, che si prende cura dei pazienti, che si cura di lui, che lo corregge bonariamente quando si sbaglia. Un giorno, bussa alla porta della chiesa un contadino del luogo. Sulla sua carriola trasporta un soldato assiderato: il soldato d’inverno.
Soldato d’inverno di Daniel Mason (Neri Pozza, 2020, traduzione di A. Arduini) è un romanzo che colpisce per due aspetti: la cura con cui il periodo storico è stato ricostruito e la precisione con la quale viene trattato l’ambito medico. Che l’autore, laureato alla UCSF School of Medicine dell’università della California, non sia estraneo alla medicina, lo si intuisce quando narra del periodo di studi di Lucius o delle sue operazioni nell’ospedale da campo. Ma oltre a una profonda conoscenza tecnica della materia, Daniel Mason è riuscito a imprimere nel suo libro la passione per la medicina, creando un protagonista che vede questa scienza come una vera e propria devozione.
Soldato d’inverno ci presenta i "retroscena" della guerra. Non vi sono trincee né combattimenti (in realtà, ce n’è solo uno) in questo libro, ma una severa descrizione dei "danni collaterali", di quelle ferite fisiche e morali che la guerra produce.
Il tema centrale resta sempre la devozione, non soltanto alla medicina, ma anche ai pazienti, alla persona che si ama, nei tempi più difficili.
Tutto ciò fa di questo romanzo una lettura consigliata agli amanti del romanzo storico e della medicina.
Soldato d'inverno
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