Sono solo un gatto
- Autore: Helga Siersch
- Genere: Amanti degli animali
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2012
Questo libro mi è giunto in regalo nel Natale appena trascorso da parte di mia madre. Non posso non ammettere che una volta scartato mi abbia lasciato alquanto perplessa in quanto non è esattamente il genere di libri che leggo abitualmente. Ma tant’è, non si critica se non si è letto e, come mia madre è stata mossa all’acquisto dal fatto che in copertina ci fosse un gatto rosso, simile al mio amato Mirò, così mi sono risolta a leggerlo.
Helga Siersch, leggiamo in quarta di copertina, è una signora austriaca di una certa età, passata attraverso gli orrori della seconda guerra mondiale; approdata a Roma, ha lavorato come costumista per il cinema. Vive tutt’ora nell’Urbe, circondata dai suoi amati gatti. Tutte informazioni che grosso modo ricaviamo dalla lettura del libro.
La storia raccontata dal libro è quella di Ulisse, il gatto rosso della copertina, adottato da Milly (alter-ego più giovane della scrittrice). Ulisse cresce circondato dall’amore della sua padrona e racconta della sua vita da felino in prima persona: le uscite in trasportino dal veterinario, la castrazione e i suoi dubbi a riguardo, il rapporto con i gatti randagi di Ponte Milvio, quello con il cane del vicino che diventerà il suo fratellastro, il suo ritmo alimentare... Insomma, il mondo felino visto da un felino che, però, risulta un po’ falso, un poco favola per bambini piccoli-piccoli e forse, questo, in effetti, è più un libro rivolto ai ragazzi che stanno per affacciarsi all’adolescenza perché un adulto lo potrebbe trovare, oltre che banale, quasi stucchevole.
Volendo dunque valutare il libro come libro per giovani adulti di domani, possiamo dire che attraverso di esso l’autrice vuole lanciare più messaggi: quello dell’amore e il rispetto degli animali randagi o abbandonati, rappresentato da Milly e Boris che rispettivamente hanno adottato un gatto e un cane e sognano di realizzare un rifugio per animali abbandonati; quello dell’integrazione e dell’aiuto tra le persone, rappresentato dalla collaborazione di Ulisse con i gatti randagi di ponte Milvio (chi ha di più non si tira indietro davanti ai problemi di chi ha di meno) e di tutti i felini che collaborano con il cane Duscka (il superamento della diversità di genere); l’importanza e il peso della Storia; la scelta di rinunciare al proprio benessere per darsi agli altri, rappresentato dall’incredibile scelta di Ulisse.
Sono solo un gatto
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