Storia di Elling di Ingvar Ambjornsen

La capacità di raccontare storie di vita apparentemente comuni rendendole interessanti e trasformare in straordinario ciò che sembra ordinario è tipico degli abili narratori. Lo scrittore norvegese Ingvar Ambjornsen ha svolto vari mestieri prima di dedicarsi completamente alla scrittura e ha ricevuto nel 1999 il prestigioso Riksmalpris. "Storia di Elling" (titolo originale dell’opera "Fugledansen" pubblicato in Norvegia nel 1995 e in Italia dalla casa editrice Pisani nel 2007, traduttrice Lucia Barni) è il secondo di una serie di quattro romanzi. Nel libro è raccontata la vita di un uomo di circa trent’anni, Elling appunto, che vive con sua madre fino a pochi giorni prima rispetto all’inizio del romanzo. L’autore inizia la narrazione con l’esperienza del ricovero in un istituto per persone con disturbi mentali, dove il protagonista viene condotto in seguito alla morte per cause naturali della mamma.

Servendosi di una sorta di "flashback", Ambjornsen ricostruisce la vita di Elling per permettere al lettore di conoscere a poco a poco la psicologia del protagonista, i suoi problemi ma anche i suoi sogni e le sue speranze. Elling è un uomo fondamentalmente solo, pieno di paure e molto pigro, la cui esistenza si svolge prevalentemente con la madre, fino al momento dell’inevitabile distacco. Il suo rapporto con lei è molto forte, fatto di condivisione e complicità, ma anche di dipendenza reciproca, al punto che nessuno dei due può più fare a meno dell’altro. Il padre non si è occupato mai di Elling e ha continuato a vivere per conto suo da un’altra parte, rinunciando ben presto al suo dovere di padre e perdendo così ogni possibilità di stabilire un rapporto con suo figlio, per poi morire in seguito. L’esperienza vissuta nell’istituto cambierà totalmente la vita del protagonista, perché conoscerà persone nuove, sarà costretto a dover affrontare le sue paure e proverà, anche se inizialmente non verrà ricambiato, un sentimento autentico di amore per la prima volta per una donna.

Il ricovero forzato dovuto all’apparente incapacità di provvedere a se stesso quando si trova ad essere orfano, voluto dalla polizia per assicurargli la sicurezza necessaria, nel momento in cui viene trovato solo vicino alla madre morta, diventerà un’esperienza formativa, grazie alla quale maturerà e diventerà un uomo capace di cavarsela da solo. Elling farà le sue prime esperienze di lavoro, prima svolgendo piccole mansioni all’interno dell’istituto e poi come giornalista e scrittore. Questo sarà per lui un vero cambiamento non avendo prima mai lavorato e avendo sempre vissuto della buona pensione di sua madre.

Il percorso di crescita e maturazione avvenuto durante la degenza in questa struttura viene preceduto da un viaggio in Spagna, a Benidorm in particolare, con sua madre, in uno dei loro rari spostamenti da Broynes, sobborgo periferico di Oslo, dove Elling ha sempre vissuto. Il racconto di questo viaggio, spassoso, ironico ma con risvolti anche drammatici e commoventi rappresenta uno dei passaggi chiave del romanzo e anche tra i migliori, perché porterà alla luce elementi necessari per la comprensione della vicenda. Personaggi fondamentali che lo aiuteranno nel suo cammino di formazione e di crescita sono:

• il suo compagno di stanza Kjell Bjarne, ossessionato dal sesso e dal cibo, dapprima odiato dal protagonista e in seguito suo migliore e inseparabile amico;
• Gunn, l’infermiera, sposata con figli, di cui Elling si innamora, vivendo nell’illusione di essere ricambiato.

Un libro pieno di ironia, ma capace anche di far riflettere con qualche spunto quasi geniale. Ambjornsen, pur non scrivendo un capolavoro, dimostra talento ed è capace di catturare l’interesse del lettore non tanto per l’originalità della storia, ma per il suo stile e per le sue trovate a volte irriverenti ma uniche come quella di criticare il romanzo di un suo collega, il norvegese Knut Faldbakken.

Un romanzo da consigliare a un lettore sensibile che ama trovare un gusto di leggerezza di spirito, ma di profondità dei sentimenti, scoprendo aspetti inediti della cultura norvegese, lontano dai soliti, vecchi stereotipi. I piccoli editori, come Pisani di Isola del Liri in provincia di Frosinone in questo caso, riescono sempre a trovare autori poco noti al grande pubblico italiano ma di buona qualità e capaci di invogliare alla lettura.