Tenerezza. Hanna Wolff e la rivoluzione incompresa di Gesù
- Autore: Augusto Cavadi
- Genere: Religioni
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2017
Augusto Cavadi, filosofo, saggista e divulgatore, ha da sempre il merito di scrivere libri brevi ma pieni di contenuti. In “Tenerezza. Hanna Wolff e la rivoluzione incompresa di Gesù” si dedica alla figura di Hanna Wolff (1910-2001) e offre notevoli spunti di riflessione, profondi e stimolanti.
Hanna Wolff è stata una studiosa tedesca che si è occupata di diritto, teologia, psicologia del profondo, di ispirazione junghiana. È probabilmente per questa sua epistemologia complessa e per la capacità di spaziare in discipline così distanti tra loro che è stata poco compresa sia dai teologi che dagli psicoterapeuti. La scarsa diffusione della sua opera è dipesa anche dalla scarsa considerazione degli ambienti accademici per i suoi spesso arditi tentativi intellettuali. Augusto Cavadi però, sin dalle prime pagine, riafferma come Hanna Wolff non meriti affatto di essere dimenticata poiché apre orizzonti positivi in ambito antropologico, che meritano sempre più ampia conoscenza e diffusione.
Ci si presenta la figura di un Gesù storico assolutamente diverso da quello del nostro comune immaginario: è infatti associato sovente all’immagine del Dio veterotestamentario, il Dio degli eserciti, aggressivo e a volte violento; una visione che ha avallato la cosiddetta pedagogia nera, basata sulla violenza e la coercizione come metodo educativo. Nel Gesù storico non era presente né rilevante questo aspetto mentre, di contro, si ritrova un dio empatico che avvolge di tenerezza e invita a non avere paura e ad essere creativi e responsabili.
Hanna Wolff, su una tesi esegetica fondata di un Gesù diverso da quello della tradizione, ha scritto tre libri, testi assai significativi, per le tesi sostenute in essi, di cui si ricordano i titoli: “Gesù e la maschilità esemplare”, “ Gesù psicoterapeuta” e “Vino nuovo, otri vecchi”.
Si dimostra con una serie di citazioni che Gesù è stato lo psicoterapeuta esemplare, un modello per eccellenza, sostanzialmente in possesso delle competenze e delle procedure formali di questa disciplina. Secondo Hanna Wolff, come per Jung e Hilmann, bisogna fondamentalmente amare e tutti i processi di guarigione passano dal sentimento e dalla potenza risanatrice dell’affetto. Gesù di certo aveva questa predisposizione positiva verso coloro che guariva sia dai mali fisici che da quelli psichici. Sapeva dare un nome ai processi psichici costruttivi e distruttivi e, secondo Hanna Wolff, aveva anche chiari i concetti di resistenza e di proiezione.
La rivoluzione del Gesù storico non è stata realmente compresa dai cristiani: i primi discepoli hanno voluto frettolosamente armonizzare la sua predicazione con il messaggio veterotestamentario, operazione che pare continuare sino ai nostri giorni. Il Gesù storico rivoluzionario non è emerso probabilmente perché ci si è voluti nascondere dietro la cornice ben strutturata e comoda dell’Ebraismo.
Si è faticato a trovare una identità cristiana diversa e profondamente dirompente nei confronti della cultura precedente e non si è stati capaci di costruire un messaggio veramente nuovo. Nella chiesa cattolica, con l’attuale pontefice si assiste, adesso, a un cambiamento di prospettiva e la predicazione di Papa Francesco è spesso incentrata sulla misericordia anziché sul legalismo e sulla durezza del Dio veterotestamentario. Hanna Wolff ha avuto uguale orientamento e costituisce in questa direzione un valido punto di riferimento teologico.
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