Teorie delle comunicazioni di massa
- Autore: Melvin L. DeFleur, Sandra J. Ball, Rokeach
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: il Mulino
In una realtà in continua evoluzione come la nostra, sembra incredibile che un saggio pubblicato nel 1989 e relativo a un campo come quello delle comunicazioni di massa, i cui strumenti sono soggetti a una velocità di obsolescenza in vertiginoso aumento, venga ancora oggi preso in considerazione addirittura come testo universitario. Basti pensare che, al momento della pubblicazione di Teorie delle comunicazioni di massa (Il Mulino, 1995), Internet come lo conosciamo oggi esisteva solo, forse, nei sogni più arditi del suo inventore: per quale motivo, quindi, non abbandonare all’oblio un testo che, per forza di cose, non comprende quello che, oggigiorno, è senza dubbio il principale mezzo di comunicazione a livello mondiale?
I motivi sono vari e molteplici. Innanzitutto, non si può in alcun modo iniziare un discorso relativo ai mezzi di comunicazione di massa senza quanto meno accennare una base di storia. Quali sono stati i primi mezzi di comunicazione adottati dalle prime società? Che ruolo hanno svolto, e che diffusione hanno avuto, i primi giornali, e come si è arrivati al loro successo su larga scala? E la radio, e la televisione? Bisogna come prima cosa avere ben chiaro tutto questo per potere poi portare la trattazione sul pubblico e su come le sue reazioni si siano evolute nel corso degli anni.
Altro elemento da tenere ben presente è che un mezzo di comunicazione di grande diffusione non viene mai cancellato dall’avvento di un altro mezzo considerato più potente: anzi, spesso ne viene addirittura rafforzato. Chi pronosticava la fine del libro cartaceo una volta iniziata la diffusione dell’e-book ha fatto la stessa fine di coloro che l’avevano già prevista nel momento in cui si è affacciata al mondo la radio. Allo stesso modo, la radio non è stata soppiantata dalla televisione, i giornali continuano a vendersi malgrado una parte dei lettori preferisca la loro versione telematica, la televisione non ha causato l’estinzione dei cinema né è stata annientata da Internet.
Tutti noi, fruitori di comunicazione, sviluppiamo una nostra preferenza in considerazione del tipo di informazione che ci interessa, delle nostre abitudini e perfino dei nostri orari: per questo mezzi più “antichi” e mezzi ultramoderni convivono con la massima tranquillità nella nostra quotidianità.
Quello che questo dettagliato e interessante saggio vuole sottolineare è principalmente il fatto che le varie teorie riguardanti l’influenza delle comunicazioni di massa sulla società (e viceversa) non sono dei dogmi scolpiti nella pietra, ma al contrario si evolvono, si intersecano, vengono messe in dubbio, a volte sconfessate o considerate obsolete, ma tutte, senza distinzione, concorrono allo studio di quella scienza affascinante e importantissima che è la comunicazione. Se è oramai accertato che la propaganda non funziona come il “proiettile magico” teorizzato da Lasswell, il conoscere tale teoria pone le basi per uno studio più approfondito, accompagnandoci verso le teorie dell’influenza selettiva e dell’influenza indiretta. Sempre attualissime, e ancora ammantate di mistero circa il loro effettivo funzionamento, sono le strategie di persuasione, alle quali il saggio dedica un esauriente e interessante capitolo. A queste si lega strettamente la teoria della dipendenza dal sistema dei media, applicabile a tutti i mezzi di comunicazione, indistintamente, e che costituisce l’argomento definitivo per salvare questo libro, malgrado la sua età, dall’obsolescenza.
Risulta perfino curiosa e divertente l’ultima parte del saggio, nella quale, doverosamente, si riportano le previsioni riguardanti l’aspetto futuro delle comunicazioni di massa, e le ipotesi riguardo al tipo di media che più probabilmente potrà prendere piede nel giro di una ventina di anni. Qualcuno ricorda il videotex, in Italia videotel? La sua prevista enorme diffusione non si è verificata, mentre un certo scetticismo riguardante il PC come mezzo di comunicazione di massa è stato sconfessato dall’arrivo di Internet. Tutto questo, però, non diminuisce di un grammo il valore delle teorie contenute in questo libro, che vale davvero la pena di leggere con attenzione.
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È un libro molto tecnico per chi è interessato al mondo dei mass media e della comunicazione in generale.
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