Terra irredenta, terra incognita
- Autore: Fabio Todero
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Laterza
- Anno di pubblicazione: 2023
Terra irredenta, terra incognita (GLF Editori Laterza, 2023, pp. 257), sottotitolo “L’ora delle armi a confine orientale d’Italia 1914-1918”, è un interessante saggio del prof. Fabio Todero, dottore di ricerca in Italianistica e ricercatore dell’Istituto Regionale per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea del Friuli Venezia Giulia.
Il saggio è soprattutto un omaggio al fondamentale contributo di c.d. “irredenti” e ai popoli della Venezia Giulia nel corso della Prima Guerra Mondiale.
Queste popolazioni contribuirono alla Guerra sia come soldati del Re d’Italia, sia come quelli dell’Imperatore d’Austria.
Però molti c.d. irredenti come Cesare Battisti, Nazario Sauro, Fabio Filzi pagarono con la vita questo loro credo verso l’Italia.
Scrive giustamente il prof. Sfrecola su “Un sogno italiano”:
«Uno studio che affronta aspetti spesso ignoti della storia della Venezia Giulia che nell’immaginario nazionale è la terra irredenta per antonomasia. Dottore di ricerca in italianistica, Ricercatore dell’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea del Friuli Venezia Giulia, Todero si occupa da tempo della Grande Guerra e delle sue memorie, di storia della Venezia Giulia e, in genere, di storia del confine orientale, temi sui quali ha organizzato convegni, curato mostre, progetti scientifici e volumi.».
Terra irredenta, terra incognita è un saggio molto articolato, che spazia dalla Storia, alla Letteratura, alla Cultura di anche personaggi nati in quelle terre come Umberto Saba, Niccolò Tommaseo, ma anche amati come Giosuè Carducci, Edmondo De Amicis e naturalmente Dante.
Attraverso la consultazione e pubblicazione di memorie, di articoli di giornali, di pagine di diario, di canti, di testi di riflessione politica, si racconta un momento chiave della storia di quest’area italiana multiculturale.
Certamente le vicende della Prima Guerra Mondiale, quindi l’episodio dannunziano di Fiume erano ben lungi dal concludere la situazione di quelle zone italiane.
Infatti le conseguenze della Grande Guerra furono la base delle successive tragedie che con la Seconda Guerra Mondiale avrebbero nuovamente coinvolto questa zona.
Ed ecco un accenno alle foibe e alla tragedia dell’esodo giuliano-dalmata, che con il ritorno di Trieste all’Italia nel 1954, si concluse finalmente e definitivamente la sistemazione dei confini orientali dell’Italia.
Quei confini appunto che auspicò anche Dante Alighieri (1265-1321) oltre sette secoli fa, in Inf. IX, 112-114:
«[…] Sì come ad Arli, ove Rodano stagna,
sì com’a Pola, presso del Carnaro
ch’Italia chiude e suoi termini bagna».
Bellissima la conclusione:
«[…] Erano italiani, sloveni, croati, austriaci di lingua tedesca, ungheresi bosniaci: una babele di uomini in divisa che si affrontarono nelle trincee del Carso e sulle vette delle Alpi Giulie, sulle colline del Collio e nella Valle dell’Isonzo. Alla fine del secondo conflitto mondiale, che tante altre vite ingoiò e costò nuovi dolori alle popolazioni civili con il suo carico di violenza, con le drammatiche vicende che qui ne seguirono, di quella terra ora non più “incognita” non erano rimasti all’Italia che pochi chilometri quadrati.».
Ed ecco il titolo: “Terra irredenta, terra incognita”?
Un tempo sì, ma ora Italia a tutti gli effetti.
Terra irredenta, terra incognita. L'ora delle armi al confine orientale d'Italia 1914-1918
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