Terre bruciate. Pasubio, Altopiano dei Sette Comuni, Monte Grappa
- Autore: Luigino Caliaro, Andrea Vollman
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2018
Primo conflitto mondiale, zone di guerra sul fronte italiano trentino-veneto nel 1915-18, un volume di fotografie scattate in gran parte dall’alto.
In bianco e nero quelle d’epoca, oltre 200, alcune riprodotte a tutta pagina (21x26 cm) e ordinate secondo l’anno dei combattimenti nel quale sono state scattate. A colori quelle di oggi, quando “i prati sono tornati a fiorire” negli stessi luoghi.
Terre bruciate. Pasubio, Altopiano dei Sette Comuni, Monte Grappa è un libro di grande formato, pubblicato con eccellente diligenza grafica dalle Edizioni DBS di Seren del Grappa (luglio 2018, 248 pagine), col patrocinio del Comune di Asiago e nel centenario della vittoria italiana nella Grande Guerra. Si deve a due veneti: il fotoreporter Luigino Caliaro e il ricercatore storico Andrea Vollman.
Suggestivi i sedici scatti recenti, in volo, di un esperto della fotografia da parapendio, l’asiaghese Fabio Ambrosini. Strepitosa la seconda immagine: credo si tratti della migliore di ogni tempo dell’Ortigara. Sono riprese dall’alto anche le foto di un secolo fa, scattate da reparti aerei italiani, francesi e inglesi specializzati nelle riprese all’aria. Qualcuna è opera della ricognizione nemica.
Il titolo del bellissimo volume edito da DBS, Terre bruciate, fa riferimento alle devastazioni di città, territori e opere militari provocate dall’operato distruttivo dell’uomo. I due autori commentano che a ogni rovina, causata da calamità naturali o dalla guerra, segue una ricostruzione-rigenerazione che cancella le tracce dei disastri precedenti, ma la possibilità di fissare in immagini ciò che non esiste più, consente di testimoniare cosa sia stato provocato dalla follia degli esseri umani.
Le sequenze fotografiche di questo libro sono un esempio:
Da quelle e altre innumerevoli Terre bruciate, si alza il grido che maledice chi non ha voluto impedire quello scempio.
Luigino Caliaro, vicentino, è fotogiornalista e ricercatore storico del settore aeronautico. Specializzato in riprese fotografiche aeree, collabora con le principali testate aeronautiche mondiali e ha pubblicato più di venti libri di carattere fotografico e storico sull’aviazione. Tra i lavori più recenti Ali dall’Adige al Brenta (Aviani Editori, 2015), L’Aviazione francese in Italia 1915-1918 (Edizioni Aeronautica Militare, 2016), Americani in Italia nascita di una superpotenza (Rossato Editore, 2017) realizzato sempre con Andrea Vollman e Rosso Corsa (Luckyplanebooks, 2017) sulla Coppa Schneider di idrovelocità. Per DBS Edizioni, nello stesso 2017 ha pubblicato con Luca Girotto Fuoco sull’Ortigara, attento all’impiego delle artiglierie ferroviarie francesi durante la battaglia del 1917.
Andrea Vollman è nato a Padova. Laureato in filosofia, si interessa di storia e letteratura, ha scritto e pubblicato sillogi poetiche. La dimestichezza con l’Altopiano dei Sette Comuni lo ha portato a realizzare per Rossato una coppia di saggi storici sui Britannici e i Francesi nell’Asiaghese nel 1917-18. Con Marco Crestani è autore un libro sulla “forza” di Freya Starke e Vera Brittain. La conoscenza storica specifica lo assiste nelle visite guidate ai luoghi e negli incontri negli istituti scolastici, biblioteche e convegni.
Due autori “scrupolosi e motivatissimi”, sottolinea lo storico Mario Isnenghi nella prefazione. Osserva che il loro obiettivo è bilanciare la visione del prima, del durante la guerra e del presente, privilegiando gli effetti rovinosi dell’impatto delle armi, ma senza perdere di vista il lascito visivo e conoscitivo: panorami di allora e di oggi, quanto mai diversi.
Le cartoline degli stessi luoghi prima del conflitto, che aprono la sequenza cronologica degli scatti, mostrano lo scenario di serenità agreste e di pacifici squarci cittadini che di lì a poco saranno brutalizzati. Che differenza tra la quotidianità, scossa fino ad allora da altre guerre ma mai annientata e lo scenario di rovina totale arrecata con crudeltà dall’uomo nel 15-18 per cercare di raggiungere i suoi simili con una “divisa di un altro colore” fino nelle profondità della terra, per ucciderli. E di distruggere gli edifici, le costruzioni, le trincee e gli scavi in cui si riparavano.
Territori sconvolti oltre ogni immaginazione, che hanno subito un’insensata devastazione, per riprendere poi vita, fanno presente Caliaro e Vollman. Hanno tenuto ad accostare testi salienti ad alcune fotografie di luoghi legati a scrittori, giornalisti, diaristi, reduci, che furono protagonisti di quegli avvenimenti o anche solo presenti ed hanno descritto come meglio hanno potuto quanto visto e provato. Brani di Lussu, Ungaretti, Monelli, Gadda, D’Annunzio.
Attilio Frescura, nel Diario di un imboscato, descrive drammaticamente il bombardamento austriaco su Asiago del 15 maggio 1916. Alle 7, primo colpo di cannone, un gigante da 381 mm. Un rombo enorme.
Sono corso dove il polverone si alzava lento. Ho la visione tragica per via: correndo, un soldato portava un bambino, col capo ricciuto tutto bianco di macerie e rigato di sangue, dagli occhioni già fuggiva la vita: ’Largo, largo! Passa la morte!.
Una pausa di quiete è rappresentata dalla sequenza fotografica, inedita come la maggior parte delle immagini nel libro, dei nemici di allora ripresi in alcuni momenti di riposo: spiccano le piume dell’aquila, simbolo dell’Impero Asburgico, che in quella guerra è caduta al suolo per sempre.
Volutamente, non un libro di storia, dal momento che i riassunti degli anni del conflitto sono schematici, le didascalie scarne e limitate ai dati essenziali del luogo. L’intento è suscitare emozioni e riflessioni attraverso immagini e parole:
Crude testimonianze dell’insensatezza di ogni forma di guerra.
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