Nella primavera 2024 a Londra aprirà un nuovo museo immersivo interamente dedicato a William Shakespeare.
Attualmente sono in corso i lavori di allestimento della struttura nel coloratissimo quartiere di Shoreditch, situato nella zona est della capitale inglese. Il Museum of Shakespeare, secondo quanto dichiarato da Harry Parr co-fondatore dello studio Bompas e Parr che ha creato il progetto, presenterà al pubblico:
Shakespeare come non l’avrete mai visto prima.
L’innovativa struttura presenterà infatti un’immersione totale nella Londra del XVI secolo, permettendo al pubblico non solamente di conoscere la vita del grande drammaturgo inglese ma di sperimentare sulla propria pelle cosa significasse vivere nell’Inghilterra dell’età elisabettiana. Il museo, grazie all’encomiabile lavoro dei ricercatori del Museum of London Archaeology (MOLA), si baserà sulla ricostruzione dell’originale The Curtain Playhouse di William Shakespeare, l’antico teatro inglese i cui resti furono trovati nel 2011 proprio nel quartiere di Shoreditch.
Scopriamo tutte le curiosità sul Museum of Shakespeare.
Il nuovo museo di Shakespeare a Londra
Il nuovo museo dedicato a William Shakespeare sarà situato interamente sottoterra, ben tre metri sotto il livello del suolo, proprio come una moderna metropolitana. Questa soluzione è stata pensata perché agli spettatori fossero visibili i resti dell’antica The Curtain Playhouse, portata alla luce interamente nel 2016. Si tratta del teatro shakespeariano meglio conservato, dopo il Globe, e l’esperienza interattiva permetterà di calarsi interamente al suo interno proprio come all’epoca elisabettiana.
Le proiezioni digitali, unite all’intelligenza artificiale della tecnologia A.I., poi teletrasporteranno i visitatori indietro nel tempo sino al 1598, esattamente vent’anni dopo l’originale apertura del teatro. Gli spettatori potranno quindi assistere a spettacoli animati e rappresentazioni sceniche proprio come ai tempi di William Shakespeare.
Nel museo sarà ricostruita poi accuratamente la vita nella Londra di fine Cinquecento, con particolare attenzione alle dinamiche sociali e culturali. L’iter espositivo prevede un percorso a tappe che ricostruirà la storia dall’apertura del teatro sino alla sua chiusura avvenuta, secondo una leggenda, a causa di una lite. Sembra che anche dopo la sua chiusura ufficiale il Curtain fosse comunque utilizzato dal popolo come spazio aperto dedicato allo svago e ai combattimenti di scherma, fatto che ne avrebbe favorito la conservazione nei secoli.
Antichi manufatti originali dell’epoca (salvadanai in ceramica, tubi di argilla, monete, fischietti, pipe e tabacchi), uniti alla ricostruzione digitale renderanno tutto molto più realistico immergendo le persone negli odori, nei panorami e nei suoni che un tempo ispirarono lo stesso Shakespeare.
Cos’era The Curtain Playhouse?
The Curtain Playhouse (Letteralmente la “tenda casa di gioco”) è il teatro elisabettiano meglio conservato sinora, spiega l’archeologa senior del team di MOLA Heather Knight.
Gli scavi hanno portato alla luce diversi manufatti che hanno permesso di ricostruire anche le attività quotidiane della vita nel teatro e quale tipo di pubblico vi partecipasse.
Secondo Knight il pubblico abbracciava diversi strati sociali, dai ricchi mecenati seduti nelle gallerie (come testimoniano le costose perle di vetro) ai plebei che pagavano un penny per restare tutto il tempo in piedi a guardare lo spettacolo.
Era dunque un teatro destinato alle masse, in cui il popolo si riuniva per un intero pomeriggio riunito dalla volontà di assistere a uno spettacolo ricco di azione, divertimento e pathos.
Stando alla ricostruzione storica The Curtain Playhouse ospitò le primissime rappresentazioni di Enrico V e Romeo e Giulietta di William Shakespeare. Lo stesso drammaturgo, che era solito calcarne il palcoscenico in legno, lo citò nella prefazione del suo Enrico V come “the wooden O” omaggiandolo con un sentito riconoscimento.
Era un grande edificio rettangolare (al contrario del Globe) dal palcoscenico stretto e lungo che consentiva una grande libertà di movimento, rendendolo lo spazio ideale per rappresentare scene dinamiche come combattimenti e duelli. Si stima che la sua capienza media fosse di circa 1400 persone.
Ora gli spettatori potranno tornare a vedere come The Curtain Playhouse proprio come nel lontano 1598, scoprendo un luogo fondamentale della vita di William Shakespeare.
L’innovativo progetto - che unisce in un connubio irresistibile perizia storica e intelligenza artificiale - non ci mostra solo l’immortalità del teatro shakesperiano, ma anche l’eterna bellezza dello spettacolo che non cessa mai di ammaliarci come forma di intrattenimento primigenia in grado di sfidare persino le mode e le moderne tecnologie.
Quanti di voi sono già pronti a prenotare il biglietto?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: The Curtain Playhouse di William Shakespeare: a Londra apre un museo interattivo
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