Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno
- Autore: Benjamin Stevenson
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2022
Una riunione di famiglia, uno chalet di montagna isolato da una bufera di neve, il ritrovamento del cadavere di un uomo sconosciuto morto in modo enigmatico.
Tutti gli ingredienti giusti per un classico romanzo giallo e una sfida per il lettore a risolverlo sono contenuti in Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno di Benjamin Stevenson (Feltrinelli, 2022, trad. di Elena Cantoni).
E in un giallo, ogni parola contiene un indizio: che diavolo, persino la punteggiatura...
Questo si propone di fare Ernest Cunningham: raccontare un giallo in maniera ineccepibile secondo i “comandamenti” del Decalogo del Detection Club, quelle dieci regole elencate da Ronald Knox da non trasgredire mai per la stesura di un perfetto romanzo giallo. E che Stevenson propone all’inizio del libro invitandoci perfino a fare un’orecchietta alla pagina. L’autore per bocca del protagonista Ernest, detto “Ern”, segue queste regole mantenendo la promessa di non ingannare mai il lettore e di essere un narratore onesto.
Ern dialoga con il lettore, ci conversa aiutandolo a decifrare gli enigmi e facendogli notare dei dettagli, anticipa perfino a quali pagine troverà gli omicidi, narra i fatti alternando ricordi del passato, anticipazioni, spoiler, tutto con piacevole ironia. Sì, perché si ride molto in questo libro ma l’autore riesce anche a emozionare facendoci entrare nella testa del suo narratore-protagonista.
In realtà Ern farebbe volentieri a meno della riunione di famiglia indetta da sua zia tramite mail con tanto di foglio excel in allegato, soprattutto perché l’occasione da festeggiare è l’uscita di prigione di suo fratello Michael che Ern stesso, tre anni prima, ha contribuito a incriminare testimoniando contro di lui. Un torto che la sua famiglia fatica a perdonargli.
Ma i Cunningham hanno un’altra peculiarità: tutti, compreso Ern, hanno ucciso qualcuno nella loro vita. Tutti hanno segreti e scheletri nell’armadio che Ern ci presenta a ogni capitolo.
Temevo la riunione della famiglia Cunningham ancora prima del primo omicidio. Prima che una tempesta ci isolasse in un albergo tra le montagne, mentre la neve e i cadaveri si accumulavano. Il fatto è che noi Cunningham non andiamo molto d’accordo. Abbiamo solo una cosa in comune: abbiamo tutti ucciso qualcuno. Mio fratello. La mia sorellastra. Mia moglie. Mio padre. Mia madre. Mia cognata. Mio zio. Il mio patrigno. Mia zia. Io.
E ora quel cadavere ritrovato in mezzo alla neve può rappresentare l’avvertimento di un pericolo. Chi lo ha ucciso? Ha un qualche nesso con qualcuno della sua famiglia? E soprattutto: come è stato ucciso? Ha cenere in bocca e nei polmoni come se fosse morto in un incendio ma non ha il corpo ustionato.
La narrazione è scorrevole, ironica, solo a volte un po’ appesantita da parentesi in cui Ern inserisce precisazioni e pensieri che rischiano di far perdere il filo del discorso.
La trama è originale, complessa e ben congegnata, un giallo classico ma attuale nella sua struttura creativa e nella dinamicità.
Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno
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