Tutti su questo treno sono sospetti di Benjamin Stevenson

Benjamin Stevenson ha pubblicato per Feltrinelli nel 2022 un libro intitolato Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno, un bestseller internazionale che ha scalato le classifiche italiane, in corso di traduzione in oltre venticinque paesi. Scelto dal “Sunday Time” come uno dei Migliori gialli dell’anno, diventerà una serie tv per HBO. Ora l’autore torna in libreria con il seguito, intitolato Tutti su questo treno sono sospetti.
Un romanzo che ricorda, non soltanto nel titolo, il ben più famoso Assassinio sull’Orient-Express, anche se in questo caso è molto più ironico del suddetto citato.
Il treno cui si fa riferimento nel titolo è “L’Afghan Express”:

Il Festival era stato organizzato sul Ghan, la celebre tratta ferroviaria che taglia l’immenso deserto rosso australiano quasi esattamente a metà. Tracciata su un’antica via commerciale, ha preso il nome dall’abbreviazione di Afghan Express, un tributo agli antichi esploratori che aveva attraversato il territorio a dorso di cammello, molto prima che esistessero binari e locomotive. E, tanto perché il riferimento non passasse inosservato, parecchi vagoni portavano sulla fiancata la sagoma rossa di un tizio col turbante in sella a un cammello.

Protagonista e voce narrante è Ernest Cunningham, diventato famoso per un suo libro in cui racconta che nella sua famiglia tutti hanno ucciso qualcuno in montagna, ed ora tutti si attendono da lui un nuovo libro. Ma lui è a corto di idee, è senza aspirazione. Decide allora di accettare l’invito a partecipare a un Festival del giallo che si svolge su di un treno per omaggiare il famoso romanzo di Agatha Christie:

Gli scrittori invitati al festival Australiano del Giallo erano cinque. Accuratamente selezionati, per coprire ogni aspetto del poliziesco moderno, comprendevano tre popolari giallisti- con romanzi appartenenti ai vari filoni del genere: thriller medico, psicologico e legal- oltre ad un peso massimo della letteratura, vincitore del premio Commonwealth e attrattiva principale della manifestazione: il fenomeno scozzese e creatore della serie del detective Morbund, Henry McTavish. Talmente famoso che lo conoscevo persino io.

Ma chi sono, in particolare, gli scrittori presenti sul treno?

Rilessi i nomi. Finora avevo intravisto soltanto Wolfgang, la cui nota biografica era di un livello europeo troppo elevato , (…) e snocciolava una sfilza di premi talmente fitta che avevano dovuto rimpicciolire il font per farci stare tutto. Di Henry McTavish conoscevo almeno l’opera. Gli altri tre erano Lisa Fulton, che scriveva legal thriller, Alan Royce, specialista di romanzi con protagonista una anatomopatologa, e SF Majors, che scriveva thriller psicologici e viveva sulle Blue Mountains con il suo partner e due cani.

Presto la programmazione del Festival e il viaggio insito viene sconvolto dalla morte per avvelenamento di uno degli scrittori, Henry McTavish. Chi ha voluto la sua morte e perché? Ernest parte con le indagini, ma ben presto si accorge che tutti quanti i presenti avevano un motivo per ucciderlo, per quanto diverso nella sostanza. Riuscirà a trovare il colpevole? Riuscirà, inoltre, a scrivere un nuovo libro, prendendo spunto, proprio, dal viaggio in questione?
Un giallo classico, con tutti gli elementi che lo caratterizzano: il treno, il viaggio, un morto e tanti che lo volevano morto. Il romanzo è ricco di ironia e prende in giro le idiosincrasie degli autori e degli editori.
Dalla lettura traspare una netta conoscenza del mondo dell’editoria e affini da parte dello stesso scrivente, che di questo universo narra tutti i pregi e i difetti con precisione netta. Dunque, la lettura è consigliata per un pubblico che non solo ama i gialli in genere, ma anche il mondo dei libri e le sue caratteristiche.
Non solo: il romanzo contiene tanti riferimenti al libro precedente, Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno, per cui sarebbe preferibile leggerlo prima di affrontare questo sequel. Per comprendere meglio. Nell’insieme una lettura ironica e vivace, che diverte molto.