Tutto questo tempo di Nicola Ravera Rafele

Nicola Ravera Rafele, dopo aver pubblicato Il senso della lotta, torna in libreria con Tutto questo tempo (Fandango Libri, 2019) un romanzo profondo e corale, dove: “la condanna della freccia del tempo” è il tratto più coinvolgente della narrazione.
Tanti sono gli argomenti trattati, con una prosa fresca, intensa e individuale, ma non vi è dubbio che l’esistenza del tempo, il suo continuo mutare e riavvolgersi, in una corsa muta verso un traguardo in continua mutazione e quindi irraggiungibile, è ciò che a una prima lettura colpisce e fa riflettere.

Un flusso ininterrotto di coscienza che narra della vita di due persone: Giovanni ed Elisa. I due si conoscono, lei molto più giovane di lui,“fotografo per spirito di avventura e conformismo, per conformismo travestito da spirito di avventura.”
Ha scritto un solo romanzo, un noir esistenzialista; mentre lei, traduttrice, ha appena avuto una bambina, Clara. Un giorno Giovanni deve tornare da loro, ma non lo fa. Si chiude in un albergo, dove vi rimane per quasi una settimana e dove, tra un’ubriacatura e l’altra, scrive, scrive e la tradisce anche. Una sera torna a casa a sorpresa, come se nulla fosse accaduto, durante una cena tra amici. Lei lo perdona e quella sarà solo la prima di tante separazioni, ricongiungimenti, amanti andati e venuti. Intanto, attorno a loro, il percorso di vita di amici e conoscenti è una girandola che non smette mai di roteare, sull’onda comune della costruzione: “di un silenzio, sempre più tangibile, quasi tattile, tra loro”.

Tutto questo tempo è un romanzo esistenziale che parla di famiglia; ma soprattutto di legami, all’apparenza inossidabili, alla realtà dei fatti fallaci e sofferenti. Infatti: “delle crepe avrebbero segnato le vite di queste persone. Fu il sasso che aprì i primi cerchi sulla superficie dell’acqua, fu il motore e il seme della distruzione.”
Uno strappo che diventa presto lacerazione e nulla è più come prima. Un romanzo generazionale, che si divora in un attimo, ma che fa indulgere alla riflessione profonda sui rapporti tra esseri umani, sulla caducità dell’esistenza e degli stessi sentimenti che animano le vite di ciascuno. In definitiva:

un romanzo corale (…) tratteggia (…) le incrinature che come vene sotterranee arrivano al cuore di ognuno di noi.

Parallela alla narrazione il dipinto, preciso e accurato, dell’Italia tra la Prima e la Terza Repubblica. Un autore che coniuga attenzione per il sociale al politico con rara maestria narrativa.