Un amico di Marcel Proust
- Autore: Philippe Besson
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Guanda
- Anno di pubblicazione: 2005
È il 1916, la prima guerra mondiale imperversa nel cuore dell’Europa e lo scrittore Marcel Proust è seduto ad uno dei tavolini dell’Hotel Ritz di Parigi in compagnia di un giovane aristocratico. Gli narra della sua adolescenza, del padre medico e dell’amore profondo per la madre. Proust ha quarantacinque anni, soffre d’asma e da tempo pranza, dorme, scrive e riceve gli ospiti nel chiuso della sua stanza. Il suo giovane amico è Vincent de l’Etoile, sedicenne, nato con il nuovo secolo, figlio di una famiglia altolocata parigina, conosciuto una sera di quella bellissima estate in uno di quei salotti mondani che lo scrittore frequenta. Vincent ha indosso il frac, studia al Liceo Louis le Grand, non sa cos’è la guerra ma viene notato da Proust: osserva la commedia umana e partecipa alla commedia umana. È uno splendore, con i suoi capelli neri, gli occhi verdi a mandorla e la pelle di ragazza.
“Un amico di Marcel Proust” è il romanzo d’esordio del giurista e scrittore con la passione per la storia Philippe Bresson, opera con il quale l’autore ha ottenuto numerosi riconoscimenti dalla critica e il premio letterario Emmanuel-Roblès. Un amore platonico e un altro travolgente vissuti senza vincoli da un giovane sedicenne, fino allora spensierato e indifferente al mondo che lo circondava e che, ad un tratto, scoprirà la guerra, anche fuori se stesso. La scrittura dai caratteri dolci e tristi con molta delicatezza racconta i sentimenti, i dubbi, la passione e la tragedia e rende questo un romanzo splendido.
Sarà una settimana che non dimenticherà più Vincent, e non solo per la conoscenza di Marcel. In quei giorni incontrerà Arthur, il figlio della governante, ventenne, un soldato mandato al fronte, in congedo per poco tempo a Parigi, e con lui vivrà un’intensa storia d’amore.
“La settimana di tutti gli sconvolgimenti. Quella del mio incontro con Marcel P. e con Arthur V., del mio confronto con una mente e con un corpo, di un appuntamento inaspettato con la vita facile e con la morte possibile. Io credo al caso, tanto che voglio vedere in questa simultaneità soltanto una coincidenza … passo dagli abbracci febbrili di Arthur alle attenzioni ossequiose di portieri servili, dalla malattia della guerra alla salute smagliante dei ricchi, dall’austerità alla futilità, dalla coscienza universale alla frivolezza di pochi”.
Vincent sarà diviso tra l’amicizia e la confidenza con il grande scrittore, con il quale trascorrerà piacevoli ed intensi pomeriggi di contemplazione ed osservazione dell’ozio e della mondanità, e notti di travolgente passione con Arthur. L’amicizia di Marcel è un dono voluto dal cielo, mentre ciò che avverte per il giovane soldato sarà un vero e proprio colpo di fulmine, vissuto come la più bella delle offerte. Un’intensa storia d’amore con i trasporti del cuore, che durerà solo una breve settimana lontano dalla guerra e dai suoi orrori, narrata nelle pagine dei diari e nella corrispondenza epistolare con i due amanti.
“La guerra era una cosa irreale, tenuta lontana dalle nostre vite, non sono responsabile di questa guerra, non voglio averci niente a che fare,voglio che rispetti la mia infanzia (…) ed ecco che piombi nella mia esistenza, Arthur, senza nemmeno avvertire, di punto in bianco, con il tuo corteo spaventoso di cadaveri, di bombe, di fango, con la tua esperienza orrenda, inaudita del dolore, dell’incomprensibile, dell’incomunicabile, ecco che tu sei qui, ritto davanti a me, nel vestito dei tuoi vent’anni (…) la prima cosa che abbraccio è il territorio della tua sofferenza. Stringo a me la guerra, l’odore della guerra”.
Pagine straordinarie di un romanzo d’altri tempi che fa riflettere sull’amore e sulla guerra.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Un amico di Marcel Proust
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