Un amore di carta
- Autore: Jean-Paul Didierlaurent
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2015
Un amore di carta, opera prima di Jean-Paul Didierlaurent, affermato autore di racconti, è una favola romantica che si svolge a Parigi e gli ingredienti ci sono tutti.
Guylain Vignolles è un uomo timido e solitario, non si considera né bello né brutto, né grasso né magro, ma a volte vorrebbe confondersi con il paesaggio al fine di rinnegare se stesso per essere in un altrove mai visitato. La sua vita è scandita da poche abitudini e pochi sono anche gli amici: Giuseppe, ex collega che ha perso le gambe in un incidente e Yvon, che si esprime solo in versi alessandrini. Vive prendendosi cura di un pesciolino rosso e telefona una volta alla settimana alla mamma, distante quattrocento kilometri da Parigi, alla quale fa credere di godersi la vita come non mai, e alla quale mente costantemente sul suo lavoro. Sì, il suo lavoro alienante e che non ama, a tal punto da procurargli malessere. Tutti i giorni Guylain, semiaddormentato e con i piedi ben fermi oltre la linea bianca della banchina, aspetta il treno delle 6:27 per andare al lavoro in fabbrica. Non dimentica mai la sua cartella, nella quale custodisce alcune pagine di libri. La lettura è l’unica cosa importante, lo incoraggia ad affrontare le sue giornate. Soprannominato il lettore strano, Guylain ogni mattina sul treno, tra i pendolari affascinati, legge con enfasi alcune pagine di libri.
“Agli occhi di Guylain, l’unica cosa importante era leggere. Snocciolava i testi con zelo meticoloso. E ogni volta, la magia funzionava. Staccandosi dalle sue labbra, le parole si portavano via un po’ di quella nausea che lo opprimeva all’avvicinarsi della fabbrica.”
Sono scritti importanti, perché sono i fogli, le pelli vive, che lui sottrae alla macchina infernale della fabbrica, la Cosa, che mangia e tritura i libri. Proprio i libri che lui ama leggere e collezionare ma che la legge del mercato vuole che, invenduti, vadano eliminati.
Tutte le mattine, alla vista del muro di cinta della fabbrica, inizia a salirgli in gola il malessere. La macchina, la Cosa, è sempre lì, piantata al centro del capannone che lo aspetta. Undici tonnellate di color grigioverde, massiccia, con le fauci che formano un rettangolo scuro che si apre sul mistero, e lì in fondo ad un enorme imbuto di acciaio, il suo meccanismo: potenti bracci che roteano alla velocità di ottocento giri al minuto che triturano, pestano, strappano, frantumano, lacerano i libri. I martelli triturano i dorsi più nobili, le rilegature più solide, mentre le lame affilate riducono in striscioline sottilissime i fogli di carta, fino a quando dei libri non si ha più traccia. Guylain sottrae al massacro alcuni di loro, li ripone tra fogli di carta velina per liberarli dell’umidità, per ridare sollievo alle fibre che avrebbero poi liberato le parole, e con gioia li fa rivivere con la sua voce la mattina in treno.
Per Guylain esiste un altro mondo, un mondo dove i libri hanno il diritto di finire i loro giorni comodamente sistemati negli scaffali come quelli nei chioschi dei librai, lungo le rive della Senna. Libri che invecchiano sotto la protezione delle torri di Notre-Dame e che guardano il lento muoversi dei bateaux mouches, carichi di entusiasti turisti.
Una mattina, sul pavimento del treno, Guylain trova una chiavetta ubs di colore rosso e in modo del tutto casuale la sua vita, fin allora melanconica, cambierà. All’interno vi è il diario di Julie, una giovane donna che racconta di sé e delle persone, ognuno con la propria cicatrice sul volto, che affollano il suo posto di lavoro. Guylain leggerà a voce alta le pagine trovate, immaginando la bella Julie sul treno e la possibilità d’incontrarla. Forse la paura nell’inseguire un’illusione fa capolino nel suo animo, ma la Julie che ha conosciuto leggendo quelle pagine non è solo bella, è sublime. Se l’avesse trovata, cosa avrebbe fatto? Forse le avrebbe detto: non sono un principe azzurro, non posseggo nemmeno un destriero, ho un nome del cavolo e mi piacciono i libri, anche se passo gran parte del tempo a distruggerli… da qualche tempo ho scoperto l’esistenza di una creatura capace di far apparire i colori più vivi, le cose meno gravi, l’inverno meno duro, l’insopportabile più sopportabile… questa persona è lei, Julie.
Un amore di carta è la storia d’amore tra due persone invisibili, ai margini della società, che sorprende per la purezza e la profondità. Il nostro giovane autore seduce amabilmente il lettore con il suo stile ironico e ricco di humor. Un romanzo tenero che descrive con leggerezza la malinconia e la marginalità di una vita.
Una piacevole lettura che rimanda, per alcune suggestioni, al ricordo di un libro da me molto amato Una solitudine troppo rumorosa di Bohumil Hrabal. Molto bella è anche la copertina del libro, una delle più famose fotografie di Robert Doisneau, che sembra quasi ricordare la scena di un film di Francois Truffaut.
Un amore di carta
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