Un bel sogno d’amore
- Autore: Andrea Vitali
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2013
Dottor Vitali, ma cos’è questo clamore, questo fermento che si avverte oggi per le strade di Bellano? Il Suo ridente Paese natale, in questo Febbraio del 1973, sembra in preda a una strana quanto violenta frenesia. Non possiamo pensare che Lei non voglia raccontarci che cosa sta succedendo, ed è per questo che ci stiamo disponendo ad ascoltare un’altra delle semplici, modeste ma coinvolgenti storie che
Lei sa narrarci. Un passo indietro, stavolta molto breve, e si comincia.
Il ciclone che sta sconvolgendo la pacata vita della piccola Bellano, stavolta, ha un titolo: “Ultimo Tango a Parigi”. E’ bastato che il gestore del cinema annunciasse la prossima proiezione del film scandalo, ovviamente a prezzo maggiorato, per scatenare da una parte le ire dei benpensanti e gli anatemi dei religiosi, e dall’altra la piccante e morbosa curiosità dei più progressisti. Fra di loro c’è Adelaide, una giovane operaia del cotonificio fidanzata con il timido e impacciato Alfredo. In Adelaide, però, la vera e propria curiosità per il film gioca un ruolo marginale: in realtà vuole che Alfredo la porti a vederlo per dimostrarle di sapersi affrancare dall’onnipresente influenza della madre, Benvenuta, la classica mamma chioccia senza l’approvazione della quale il figlio non sa fare un passo. Ma Adelaide stavolta è decisa: se Alfredo non vuole portarla al cinema, lei ci andrà con Ernesto Tagliaferri, detto il Taglia, quello sbruffoncello che da tempo le ronza intorno, e che a lei neppure dispiace. Alfredo, quindi, è avvisato… Ma una ragazza in fondo semplice e un poco ingenua come Adelaide, al contatto con uno come il Taglia, fatalmente finirà per scottarsi…
In questo suo ultimo romanzo, il Dottor Vitali parte da un fatto di costume come il famigerato film con Marlon Brando e Maria Schneider per costruire una storia di ambientazione notevolmente moderna in confronto a quelle da lui solitamente scelte. L’impatto che il film avrà sulla comunità bellanese, però, ci rimarrà sconosciuto: ben presto la notizia della proiezione si rivela essere niente altro che un appoggio per la storia di Adelaide e Alfredo, e per le vicende giudiziarie del Taglia, eternamente controllato e braccato dagli onnipresenti carabinieri di Bellano. Il racconto si snoda fluentemente fra due ambienti staccati fra di loro, sebbene le vicende narrate si intreccino nei personaggi di Adelaide e del Taglia: la caserma dei carabinieri da una parte, e dall’altra l’ambiente familiare di Alfredo e Adelaide, che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sviluppa con la suocera un sentimento di antagonismo, ma, una volta sposata, di protezione e infine di solidarietà. E proprio Benvenuta, a un certo punto della storia, passa attraverso un cambiamento sorprendente e misterioso, che la eleva dallo status di “anziana mamma” per raggiungere quello di donna ancora viva e capace di una vita propria. Finché, purtroppo, il destino non le fa lo sgambetto.
Una storia di buoni sentimenti, di costanza premiata, di disonestà punita, ma senza facili moralismi: piuttosto una semplice storia di vita, il cui finale ci strappa un malinconico sorriso. Ci si affeziona alla volitiva Adelaide, alla sfortunata Benvenuta, e persino a quel furfantello del Taglia e alla Carolina, la tipica vicina “investigatrice”… a fin di bene. Alla fine, Bellano resisterà anche al ciclone “Ultimo tango”, che porterà meno scompiglio di quanto non si credesse: e la vita va avanti.
Un bel sogno d'amore
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Vitali è sempre lui. Il suo modo di narrare cambia poco anche quando, per la prima volta, si accinge ad affrontare una storia collocata in un periodo storico un po’ più vicino a noi - una cinquantina d’anni fa circa - come quella del suo ultimo romanzo “Un bel sogno d’amore”. L’epoca si colloca attorno all’uscita nelle sale cinematografiche del film scandalo “Ultimo tango a Parigi”. Ma questo è solo un labile pretesto per dare la stura alla sua voglia di raccontare. Vitali è un artigiano del racconto, intreccia le sue storie con la stessa abilità di coloro che realizzano dei cesti con erbe e rami. Alla fine ne esce l’immagine di un vissuto quotidiano fatto di personaggi minori ma non meno interessanti, di piccoli avvenimenti, insignificanti in sé, ma sempre ricchi dei sapori e degli odori della sua terra. Vitali è in grado di muovere le sue pedine con grazia sulla scacchiera della vita. Anche nei confronti dei personaggi meno nobili ha sempre un atteggiamento indulgente, comprensivo e un occhio bonariamente ironico. Nessuno dei numerosi protagonisti delle sue storie emerge in modo evidente. Ognuno apporta il suo contributo, nel bene e nel male, alla costruzione d’insieme. Ne escono squarci di vita reale, autentica, l’affresco di un ambiente provinciale che, pur in un’atmosfera talora un po’ gretta e meschina, lascia trasparire la nobiltà di certi gesti o il valore di principi o ideali sui quali non si può transigere. Nel periodo storico che tratteggia, sembra che ancora la cosiddetta “parte sana” del Paese possa avere la meglio. Non sappiamo se l’autore oserà affrontare storie più recenti. Ma, ove gli capitasse, potrebbe rendersi conto come quella “parte sana” del Paese ormai da tempo ha iniziato la sua ritirata, sconfitta e ridotta ai minimi termini…