Un corpo in prestito
- Autore: René Belletto
- Categoria: Narrativa Straniera
Un misto tra noir e fantascienza con forti contenuti sociali. “Un corpo in prestito” è un romanzo dello scrittore francese René Belletto, da cui è stato tratto il film “La Machine” con Gérard Depardieu.
La storia si apre con il piccolo Léonard che sta tramando di uccidere sua madre Marie, traendo spunto da un film che sta guardando in televisione. Ma perché un bambino dovrebbe essere tanto folle e tanto crudele da voler uccidere la propria madre? Si domanderà innanzitutto il lettore. Con la fine del primo capitolo, il professor Belletto ci lascia a bocca asciutta, con il fiato sospeso, pieno di interrogativi: Léonard ucciderà sua madre? E perché vuole farlo? Per rispondere a queste domande, il lettore sarà riportato indietro a un po’ di tempo prima di questo episodio.
Dal secondo capitolo in poi vedremo protagonisti il papà di Léonard, il dottor Marc Lacroix, brillante e geniale psichiatra e psicoterapeuta che sta assistendo un paziente in particolare: Michel Zyto, un pazzo assassino che odia le donne perché, durante la sua infanzia, è stato abusato sessualmente da sua madre (come quasi tutti gli stupratori e i pedofili). La prima cosa che si chiederà il lettore, quando entrerà in scena Zyto, è il motivo di questa analogia con il piccolo Léonard, ma non tarderà a capire. Il dottor Lacroix vorrebbe leggere nel pensiero di Zyto, per accertarsi che sia davvero accaduto stupro nella sua infanzia da parte della madre del suo paziente e che davvero egli sia il colpevole di quegli assassinii. Per far ciò, Marc Lacroix ha creato una macchina in grado di trasmettere i pensieri di un individuo nella mente di un altro. Un giorno convince il suo paziente a provare questo esperimento insieme. “Lei sarà il mio assistente” gli dice Lacroix.
Assistente. Non una cavia.
Dopo l’esperimento, il dottor Lacroix si ritrova nel corpo di Zyto e viceversa. Ma Lacroix non è stato prudente: infatti quando chiede al suo paziente di premere il tasto che riporterà tutto alla normalità, Zyto non gli obbedisce, anzi decide di approfittarne, picchia Marc (che è nel suo corpo) e lo porta al centro spacciandolo, ovviamente per il vero Zyto e spacciandosi per il dottor Marc Lacroix. Zyto, tenendosi il corpo di Lacroix, si prenderà anche la sua vita, la sua famiglia, ma non ha tenuto conto di una cosa: il neurinoma all’orecchio del dottor Lacroix, il quale cerca di approfittare dell’ipocondria del suo paziente che però troverà subito una soluzione. Mentre il furbissimo criminale recita alla perfezione il ruolo del suo medico, di bravo padre premuroso e di buon marito, il dottor Lacroix, in seguito a un esperimento, riesce a evadere dalla clinica in cui è rinchiuso al posto di Zyto. Cosa può fare adesso? Le uniche persone che sanno dell’esistenza della sua macchina sono Zyto e Marianne, la sua amante, nonché amica di sua moglie Marie. Non gli resta che confidarsi con Marianne e chiederle aiuto: loro due custodiscono dei segreti che conoscono solo loro. Marc è quindi convinto che Marianne gli crederà.
Ora il lettore si chiederà cos’è successo di preciso fino alla scena descritta nel primo capitolo (e che riporterà alla fine del romanzo) e cosa accadrà successivamente. Come andrà a finire? Chi vincerà? Tornerà ognuno a riprendersi il proprio corpo?
Un romanzo che consiglio vivamente soprattutto perché l’autore scava nel profondo della mente di un pazzo criminale, ci fa capire cosa accade dentro di sé, cosa pensa e perché è diventato ciò che è diventato; ma anche perché è scritto in maniera semplice, scorrevole, elegante, adatto a tutti i livelli di lettura, ma non banale.
Un corpo in prestito
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