Un uccellino mi ha detto
- Autore: Susan Fletcher
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2024
Un uccellino mi ha detto (Rizzoli, 2024, titolo originale The Night in Question, traduzione di Matteo Camporesi) è il nuovo romanzo della scrittrice inglese Susan Fletcher.
È opinione universalmente riconosciuta che non esiste posto più triste e squallido delle case di riposo, dove gli anziani vengono parcheggiati dalle famiglie per trascorrere gli ultimi anni della loro vita. Se è pur vero che molte famiglie non possono farsi carico degli anziani non più autosufficienti e per questo molto spesso decidono di affidarli a una casa di riposo, questa è la località più deprimente in cui gli anziani possano vivere.
Gli anziani non vogliono vivere con altri anziani, ma stare con i nipoti e con i loro figli. Una società futile e materialistica come la nostra tende a ghettizzare queste persone, che invece possono essere ancora utili, non fosse altro a tramandare i ricordi che altrimenti andrebbero dispersi.
Secondo l’Istat in Italia, continua ad aumentare l’indice di vecchiaia, raggiungendo quota 193,1 anziani ogni cento giovani. L’Italia si conferma uno dei Paesi più “vecchi” dell’Unione europea. È quindi con uno sguardo particolare che ci accingiamo a leggere il romanzo “giallo” di Susan Fletcher.
“Quattro settimane fa è morto un uomo”. Florrie Butterfield, ottantasette primavere, si era stabilita a Babbington Hall, una tranquilla casa di riposo nell’Oxfordshire, in seguito a una banale caduta che le aveva cambiato la vita. Infatti, fino a sedici mesi prima Florrie non aveva bisogno di alcun tipo di assistenza; viveva da sola a Far End, un cottage con le ortensie, vasca da bagno con i piedini, un riccio in giardino e vista sulle Malvern Hills, dal bagnetto del piano superiore. Ogni giorno Florrie andava in città a piedi aiutandosi con un bastone, prendeva il caffè al Coffee Pot, faceva la spesa e salutava i conoscenti con la mano dall’altro lato della strada.
Poi a Natale l’anziana donna purtroppo era caduta e nel cadere si era rovesciata un pentolino di vin brûlé sullo stinco sinistro, ustionandosi fino all’osso. La scottatura si era infettata, peggiorando con il tempo e l’amputazione della parte inferiore della gamba era stata inevitabile. Non più autosufficiente, Florrie aveva venduto il cottage e si era trasferita in una casa di riposo. Il corpo era forzatamente a riposo, la mente no, acuta osservatrice da sempre e curiosa nata non smetteva di contemplare l’angolo rigoglioso di campagna inglese che la circondava.
Quando la sera del solstizio d’estate la direttrice della casa di riposo precipita dalla finestra del suo alloggio, l’evento tragico viene archiviato come il gesto disperato di una donna triste e sola, ma Florrie non la pensa così.
La storia di Florrie dimostra come sia indispensabile, a qualsiasi età, mantenere la mente allenata; il cervello non va mai in pensione.
Non è mai troppo tardi per decidere di scoprire la verità.
Un uccellino mi ha detto
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