Una domenica, mamma... di Vanessa Navicelli

Le colline pavesi in anni di guerra furono teatro di alleanza e solidarietà inaspettate.
Uomini e donne, giovani e bambini: tutti unirono le forze per fronteggiare e resistere agli attacchi delle SS. Paesi distrutti e vite spezzate al fronte o per mancate confessioni.

Vanessa Navicelli nel suo Una domenica, mamma..., secondo romanzo della “Saga della Serenella”, propone i racconti della vita quotidiana tra Lombardia ed Emilia- Romagna negli anni duri della Seconda Guerra Mondiale.

La protagonista, cresciuta e diventata madre di famiglia, racconta il dolore delle perdite dei propri cari, del figlio e i momenti bui che molte donne rimaste a casa erano costrette a vivere in solitudine.

Punto di svolta sarà l’arruolamento all’interno delle brigate partigiane, che vissero per anni tra le montagne, alla macchia, per poter dare supporto a chi rimasto a casa e spesso vittima delle ingiustizie fasciste e naziste.
Emma, nota anche come La Mascia, ritroverà motivo per il suo vivere prendendosi cura di un gruppo di giovanissimi, arruolatisi per prestare il proprio contributo alla patria, e di una giovane orfana ebrea.

La vita in quei tempi fu davvero difficile, lo sappiamo dalla storia studiata, dai racconti dei nonni e anche in queste pagine possiamo averne notizia. Tuttavia furono anni di grandi amicizie, di alleanze e fratellanze, di partenze, ritorni, ma soprattutto furono gli anni in cui nel nostro paese si attuò una rete solidale che raggiunse tutti e permise all’Italia di ricominciare, sbocciarono nuove piante di Serenella e tornò la primavera.