Una presenza in quella casa
- Autore: Paige McKenzie
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2016
“Raggio di Sole entra nella nuova casa ma che freddo!”
Una casa stregata? A stregare in “Una presenza in quella casa” (Giunti, 2016 - 304 pagine 16 euro ) è proprio il romanzo. Per essere una storia di spiriti nel Terzo Millennio, è scritto con mano leggera, a colori pastello, rosa, come la cameretta della giovanissima protagonista. Una prova di grande originalità e personalità dell’appena ventunenne e carinissima Paige McKenzie, coautrice con Alyssa Sheinmel.
Apre una trilogia basata su dinamiche soft di demonologia da teenagers che impazzano nel web, nate da un video su YouTube, montato sei anni fa dall’allora sedicenne Paige:
“Ragazzi, so che vi sembrerà strano, ma ho il sospetto che la casa in cui mi sono appena trasferita sia infestata dai fantasmi”
Il volume è lo sviluppo di quella febbre da filmato virale.
Mamma, questa casa è sinistra. Una figlia, Sunshine, una madre, Katherine, un cagnolino bianco, Oscar e un gatto nel trasportino, Lex Luthor. Vengono da lontano, dal Texas, dal sole al grigio umidiccio dello Stato di Washington. Una casa affittata su internet, sinistra fin dal vialetto di ghiaia. La sensazione di disagio è confermata all’interno dell’abitazione. Che freddo là dentro, ancora più che fuori. Molto di più.
Sini-strabella però! Katherine è conquistata dal luogo. Infermiera pediatrica, ha colto al volo il posto di caposala nella nuova unità neonatale dell’ospedale di Ridgemont. Ha adottato Sunshine (raggio di sole) fin da quando l’ha vista abbandonata nelle prime ore di vita e l’ha chiamata così perché portava il sole nella sua vita solitaria.
Sedici anni da una settimana, occhi chiari verde vivo, pupille insolite, la ragazzina avverte subito un gelo strano, che si insinua dentro. Ed è agosto! Poi, l’odore. Di roba vecchia, di umido e muffa.
Qualche ora dopo, è svegliata da un rumore. Dei passi al piano di sopra, dopo quel sogno. Di solito, l’abitudine di rileggere “Orgoglio e pregiudizio” la porta a sognare il signor Darcy. Ma questa volta ha visto una bambina piccola piangere nell’angolo di un bagno e restare irraggiungibile, per quanti sforzi lei facesse. Ripensa ai passi: erano leggeri, spensierati, come di un piccolo che saltella per divertimento. Poi, anche una risatina. E una frase, poco più di un sussurro da una vocina di bambina: Notte, notte.
La mamma non ha sentito nulla e la prende in giro. Lassù c’è la moquette sul pavimento, come può essersi diffuso il suono? E cosa lo ha prodotto?
Sunshine deve vedersela anche con l’inserimento nella nuova scuola, perché nessuno sembra interessarsi a lei, a parte un compagno di classe appassionato di fotografia, Nolan e la docente di arti visive: una donna molto alta, dall’incarnato esageratamente bianco. Una Mortisia con lunghi capelli neri, un caftano lungo nero, su una gonna lunga nera. Sembra una strega in lutto.
Sarebbe già tutto un tantino serio, se non si aggiungessero altri fenomeni, a casa. È singolare avvertire folate di vento gelido a finestre chiuse, tanto forti da scompigliare i capelli e spalancare la porta. Ma trovare spostati il gufo impagliato e gli unicorni di vetro che colleziona? E i peluche sparpagliati disordinatamente? E i giochi da tavolo scaraventati sul pavimento? È inquietante la scacchiera piazzata al centro del letto: pezzi ordinati, divisi per colore. Qualcuno vuole giocare con lei. Sì, anche a Monopoli, con i soldi di carta fatti trovare messi in ordine accanto al tabellone verde.
“Quando vivi in un posto stregato non sei mai sola”
In una foto, intravede al centro della stanza l’ombra di una bambina, che non percepiva ad occhio nudo.
Il gatto vuole scappare di casa, anche se fuori piove.
Un black out inspiegabile precede il colare acqua dal bagno del piano di sopra. Da quel locale vuoto proviene uno sciacquio. Segni di graffi sulle piastrelle, che poi scompaiono. Un rumore spaventoso. Il pianto di una bimba. Questo lo sente anche la mamma.
“Dobbiamo aiutarla!”
Dice Sunshine, ma Katharine comincia a cambiare (i lettori sapranno il perché, prima della figlia) mangia carne di pollo poco cotta e la trova buonissima.
Sunshine apprenderà che “soprannaturale” non è una parola che si incontra solo nei racconti, ma è entrata nella sua casa, nella sua vita.
E c’è un altro protagonista, che in prima persona e in alcuni brevi capitoli in corsivo sottolinea certi aspetti del romanzo, all’inizio in modo incomprensibile. Parla di demoni, di spiriti servizievoli, non necessariamente cattivi, come i luiseach,
“consumati da una cosa soltanto, trarre la forza di cui hanno bisogno per restare indispensabili a qualsiasi costo”
Una presenza in quella casa
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