Una seconda vita
- Autore: François Jullien
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2017
Francois Jullien vive a Parigi ed insegna all’Université Paris-VII Denis Diderot, è filosofo e sinologo. Nel libro racconta cosa intende per “Una seconda vita” e quali sono le modalità per accedervi.
Non conoscevo Francois Jullien quando entrai in libreria, un pomeriggio autunnale col tepore giusto per condurmi all’interno del negozio e vagare con lo sguardo in cerca del piacere nascosto tra le pile di libri colorate e invitanti, ed ecco, la mia attenzione si focalizza sulla copertina del libro. Prendo in mano il testo, è liscio e riflette la luce, vengo ipnotizzato e attratto; un’attrazione strana, è il libro che mi chiama, che mi invita a prenderlo con sé. «Ma chi è l’autore?», mi chiedo. Filosofo francese, mai sentito; sarà un testo difficile, lento e da interpretare come molti saggi filosofici. Lo lascio sul bancone, cammino e mi dirigo verso le poltrone, da dove giunge il rumore di clienti che parlano, sorridono, sembrano felici; «sarà questa felicità contagiosa o divento psicotico?». Il libro mi chiama, mi volto, lo raggiungo e lo compro.
La lettura mi ha illuminato. “Una seconda vita”, anche nostra, è dietro l’angolo, tutti possono riscrivere il proprio essere nel mondo lasciandosi alle spalle ciò che non ci è proprio ma scegliendo quel che ci appartiene.
Uno dei primi argomenti riguarda l’unicità della vita; è una sola e, ovviamente, non è concesso ricominciare, dobbiamo vivere il presente in quanto attimo fuggente e non ripetibile. Questa concezione è condivisa attualmente nella nostra cultura e si inserisce nella necessità di non rimandare i progetti, ma vivere ogni momento come irripetibile (tanto nulla cambia). Francois Jullien si chiede se invece non sia possibile una seconda vita al di fuori del presente immediato, con delle differenze rispetto a quel che siamo. Risponde che la seconda vita potrebbe essere proprio questa: una rinascita sorta senza spaccature con un passato da cancellare. Il rilancio avviene partendo da nuovi slanci di possibilità.
“Non si tratta di una nuova vita ma della ripresa della propria vita che consente di cominciare a tenersi fuori da ciò che condizionava e limitava la vita dentro frontiere sconosciute”.
Si tratta di una trasformazione silenziosa, senza clamore percepito; non è presente la cesura tra prima e dopo bensì lo spostamento sotterraneo dal quale si abbozza un ri-orientamento. Il pensiero di Francois Jullien ci conduce a riflettere come da una prima vita si svolge una libertà nella quale, al contempo, si configurano piccoli spostamenti che ci permettono di addentrarci nella seconda. Come sostiene l’autore
“comincio a riorientare la mia vita in funzione di verità non codificare ma decantate a partire dalla vita stessa da cui si sono lentamente sprigionate”.
Il concetto di assenza di cesura è trasversale nella proposta filosofica di “Una seconda vita”, è un concetto primario che conduce il lettore a comprendere come non sia la rottura ma l’acquisizione lenta, indipendente dal ragionamento razionale, a sprigionare la seconda vita dopo anni di sedimentazione.
Attraverso l’analisi linguistica di termini (e concetti soggiacenti) come secondo (inteso come numero), vecchiaia e saggezza, esperienza, elaborando la spiegazione di altri concetti quali lucidità e sprigionamento, Francois Jullien conduce il lettore all’analisi del secondo amore.
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