Una tragedia italiana - 1943. L’affondamento della corazzata Roma di Andrea Amici

I potenti manovrano la Storia, ma alla fine sono le migliaia di storie personali a comporla e a volte a ricomporla donando ad essa una visione prismatica, ma oltremodo realistica, dei fatti.

Lo scrittore Andrea Amici, recuperando le memorie del nonno, documentandosi personalmente e usando quel tocco di sensibilità ed immaginazione necessario per amalgamare il tutto, ci porta a bordo della corazzata Roma insieme ad un ragazzo. Della nave ci fa conoscere tutti gli anfratti rendendo viva, a distanza di ben oltre mezzo secolo, la dinamica degli eventi. La tragedia immane non è esasperata, ma lucidamente vissuta attraverso gli occhi del protagonista che la rende straordinaria per quel grande spirito di sopravvivenza ed adattamento di cui la giovinezza è capace. Anche la permanenza sull’isola spagnola sembra unire la disperazione ad un tocco di scanzonatura tipica d’un ventenne e tutto il racconto ti prende, tra narrazione e descrizione, spostandoti in quella dimensione di trasporto dal tuo contesto reale al collocamento in altri luoghi e in altri tempi, come le migliori letture sanno far scaturire. Così al di là dei libri di Storia, che magari tanto ti hanno annoiato negli anni della scuola, assapori e impari, forse impari di nuovo, uno stralcio di Storia della seconda guerra mondiale. Lo fai tra gli ordini militari, le fiamme, i boati dei cannoni, la fame, le tribolazioni, le ferite, la morte, ma anche tra gli affetti, gli amori, gli espedienti per andare oltre.

La corazzata Roma era un gigante del mare, nata per essere una sfida, un concentrato di tecnologia bellica inattaccabile, finita miseramente in fondo al mare portando con sè un gran numero di vittime. Molte sono ancora laggiù, a riposare in quella che fu la loro dimora e poi divenne la loro tomba. Il protagonista Giovanni riesce a tornare a casa dopo molto tempo e molte peripezie, si partecipa insieme a lui alla gioia di riabbracciare i congiunti, ma chiuso il libro si percepisce come una grande parte di quest’uomo sia sempre rimasta sulla corazzata Roma... lo si comprende dal fatto che, in fondo, c’è rimasta una piccola parte anche di chi ha soltanto letto il libro.