Uno di noi sta mentendo di Karen M. McManus

Cinque studenti e un’aula di detenzione. Tutti in punizione. Vi sovviene The breakfast club? Sì, posso capirlo. Nel capolavoro di John Hughes, però, non moriva nessuno. Anzi, nascevano amori e amicizie. In Uno di noi sta mentendo di Karen M. McManus (Mondadori, 2022, trad. R. Verde) invece la morte farà la sua comparsa fin troppo presto.

I protagonisti? Ve li elenco: Cooper, lo sportivo; Addy, la ragazza popolare; Nate, bello e dannato; Bronwyn, la studentessa dieci e lode; Simon, il nerd, l’emarginato, lo sfigato, chiamatelo come volete.
Inutile dire che ognuno di loro nasconde qualcosa di poco pulito, nel suo passato. O magari in un presente non troppo lontano.

Dicevamo della morte. A un tratto, inspiegabilmente, Simon si accascia a terra. E muore.
Disgrazia? Certo, così parrebbe. O uno scherzo premeditato finito in tragedia? Sempre che di scherzo si possa parlare…

Karen M. McManus ci porta in una piccola scuola e ci narra una tragedia. Tutto potrebbe finire lì, se non volessimo sapere chi e soprattutto perché ha ordito quella trama surreale. Una mente contorta o tanti cervelli impazziti che, collaborando, hanno portato a termine un oscuro disegno? Solo il tempo, forse, saprà dirlo.

Uno di noi sta mentendo è anche una storia portata sul piccolo schermo e divisa in otto puntate, che come queste pagine avvincenti ci terranno col fiato sospeso fino alla fine. E anche oltre.
Una bella premessa, non siete d’accordo?