Valzer con Bashir. Una storia di guerra di Ari Folman e David Polonsky

Di questo Valzer con Bashir non si può che scrivere bene e con entusiasmo: semplicemente superbo sia per approccio al tema trattato sia per l’alta qualità del disegno.
Qui, signori, siamo difronte a una vera chicca.

L’autore, Ari Folman, ripercorre in un sofferto viaggio a ritroso la propria esperienza nell’esercito israeliano durante la guerra del Libano del 1982. Bashir Gemayel, neo Presidente del Libano, viene ucciso quell’anno da terroristi palestinesi in un attentato.
Falangisti cristiani, alleati di Israele, qualche giorno dopo la morte di Bashir si vendicano massacrando centinaia di innocenti profughi palestinesi - compresi donne, vecchi, bambini -, nei campi insediati a Sabra e Chatila. Ari è un giovane soldato appartenente alle truppe della stella di David che hanno aiutato i falangisti: forse, senza esserne consapevole fino in fondo, anche lui è responsabile di quei traccianti sparati per illuminare i luoghi in cui si stava compiendo l’eccidio.
Sono trascorsi ormai tanti anni da quell’agghiacciante episodio, tutto sembra essere stato rimosso dalla sua mente per riemergere all’improvviso, però, dopo l’incontro con un amico: immagini, persone, situazioni, vicende, riaffiorano pian piano in lui dopo essere rimaste sepolte per più di vent’anni. Tornano i ricordi di quei giorni brutali e feroci. Questo lo porterà ad andare alla ricerca di alcuni suoi ex commilitoni, tutta gente con cui ha condiviso quel raccapriccio. Sarà come riaprire vecchie ferite, rivivere la dannazione di quei momenti, la follia della guerra. Ma soprattutto Ari verrà afferrato da pesanti sensi di colpa per essersi reso, allora, complice della morte di centinaia innocenti: un redde rationem con sé stesso, qualcosa di dilaniante per la sua coscienza di uomo ormai maturo.

Valzer con Bashir resta, in primo luogo, un film di cui tempo addietro la critica ha parlato con favore, premiato come miglior pellicola straniera al Golden Globe 2009 in California. Trasposto su carta patinata e pubblicato nel 2009 da Rizzoli Lizard, intreccio, ambientazioni, dialoghi e fumetti di questo libro filano via in modo rapido e avvincente in tutta la loro crudezza e alta tensione narrativa. Non c’è spazio per la noia, né per cali di attenzione: semmai è possibile emozionarsi, commuoversi, quasi come si stesse assistendo al film. Le illustrazioni di David Polonsky sono ora surreali ora da orrore ora da incubo. I colori sono seducenti ma allo stesso tempo angoscianti, spettrali: da soli esprimono l’aberrante realtà della guerra. L’impostazione editoriale e la realizzazione grafica rendono il prodotto insuperabile nel suo genere, da collezione.