Variante. Requiem per il mondo
- Autore: Iqura Sugimoto
- Genere: Fumetti e Graphic Novel
Vol 1-4
Ecco qualcosa che non ho mai recensito, un manga, un fumetto giapponese ideato appositamente per il pubblico del Sol levante, che si presenta in maniera totalmente diversa dai fumetti occidentali. Il genere racchiude al suo intero una serie di cliché che tuttavia in questo caso non sembrano alterare la bellezza intrinseca dell’opera. I disegni sono perfetti, ma ciò che li rende ancora più spettacolari è forse la trama che contrasta nettamente con lo stile grafico.
Se state cercando una lettura leggera non lasciatevi ingannare dal character design e mai come ora mi sento di consigliare “Non giudicare un libro dalla copertina”. Variante deve essere somministrato a piccole dosi e gustato lentamente, altrimenti si rischia di rimanere unicamente disgustati da tutta una serie di scene splatter che spuntano come funghi qua e là per l’intero arco narrativo.
Protagonista è Aiko Hosho, una quindicenne minuta e carina, forse fin troppo graziosa, con due grandi occhi limpidi (vero e proprio “topos” letterario all’interno del genere) attraverso i quali si è in grado quasi di scorgere il suo animo. Grazie alla maestria dell’autrice, che si rivela, cosa non facile, non solo un’ottima disegnatrice ma anche una brillante (in via del tutto ipotetica) prosatrice, si è subito portati a provare empatia nei confronti di Aiko; certo, la conosceremo a poco a poco, ma un occhio vigile sarà perfettamente in grado di coglierne la personalità fin da subito: timida, insicura, dolce e fragile, desidera con tutta sé stessa farsi accettare dgli altri, una ragazzina come tante, afflitta da una comunissima crisi adolescienziale. Proprio questa sua caraterizzazione così “basical” fa sì che ciò che avverrà in seguito sconvolga profondamente il lettore/lettrice tanto da farlo saltare sopra la sedia. Questo personaggio così adorabile si risveglierà in quello che solo apparentemente è un letto d’ospedale, in realtà si tratta di un obitorio e lei è letteralmente resuscitata. Apprende che i suoi genitori sono stati uccisi in maniera orripilante da un essere deforme nominato “chimaira” ed anche lei ne è stata vittima, prima che le sue funzioni vitali riprendessero a funzionare. All’anagrafe risulta morta e questo autorizza implicitamente “Atheos”, un ente di ricerca biomolecolare incaricato di eliminare e studiare le chimaira, a fare di lei ciò che vuole. Come se tutto ciò non bastasse, il braccio di Aiko ha subito un’oscura mutazione genetica, le cellule dell’arto sono molto simili a quelle delle chimaira e si stanno lentamente espandendo per tutto il corpo.
Il cast dei personaggi è minuto ma ben curato; niente è lasciato al caso e la scelta dell’autrice di far concludere la serie al quarto volume si dimostra azzeccata, soprattutto se si tiene conto dell’alta componente intospettiva, che a lungo andare avrebbe potuto annoiare lo spettatore. Un manga per sua natura è molto più improntato all’azione e per andare incontro ai gusti del pubblico bisogna diluire attentamente l’elemento riflessivo con rocambolesche avventure e combattimenti. La nostra Sugimoto è stata in grado di creare una storia interessante, ricca di spunti riflessione pur conformandosi pefettamente a tale realtà editoriale.
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