Venezia, crocevia di storie. Conversazione con Alberto Toso Fei
- Autore: Stefano Giovinazzo e Alessandra Stoppini
- Anno di pubblicazione: 2012
Venezia, la città misteriosa che si tiene sull’acqua, visitata da milioni di persone ogni anno, un sogno, quasi una chimera. Proust scriveva che le abitazioni veneziane sembrano luoghi naturali. Il terrore che Venezia possa rimanere senza residenti. Una città morta piena di gente.
Il direttore editoriale di Edizioni della Sera Stefano Giovinazzo e la giornalista Alessandra Stoppini intervistano lo scrittore e giornalista Alberto Toso Fei, veneziano DOC, con molti scritti sulla città.
L’intervista inizia con la domanda sull’origine del nome Venezia per poi capire quali macabri ricordi nasconda il campanile che svetta in Piazza San Marco. Ecco la risposta di Toso Fei:
"La costruzione del campanile fu iniziata nell’888, ma completata solo dopo sei secoli, tra il 1511 e il 1514. Colpito più volte da fulmini, squassato da terremoti, continuo la sua vita secolare fino al 14 luglio 1902;quel giorno il campanile collassò su se stesso, fortunatamente senza provocare vittime. Dall’enorme cumulo di macerie emerse intatta solo la Marangona, la maggiore delle campane."
I due intervistatori incalzano Toso Fei sul palazzo Ca’ Dario: un luogo dove è successo di tutto, amori omosessuali tragici, morti violente fino all’acquisto da parte di Raul Gardini, poi morto suicida, dopo scandali finanziari.
Una domanda d’obbligo su Casanova fino al Santo Graal, trasportato a Venezia dai Templari.
Nel capitolo secondo, dedicato a presente e futuro della Serenissima, si chiede a Toso Fei dei suoi studi e delle pubblicazioni di libri sulla sua città.
Su questo lo scrittore è molto chiaro:
"Il denaro che gira. Il turista mangia, dorme, compra. Ecco dunque un proliferare di ristoranti ottimi e pessimi e una quantità di bar... tutto gira vorticosamente attorno alla merceologia prediletta dai turisti. Una città svenduta con i veneziani che sembrano aver perso il rispetto di se stessi".
I due giornalisti, preoccupati, chiedono se nel 2030 Venezia diverrà un’immensa Disneyland senza abitanti. Risponde Toso Fei:
"Gli unici segnali confortanti degli ultimi anni vanno, infatti in tal senso, con la nascita di una nuova imprenditoria giovanile legata al terziario per mano di alcuni giovani di grande caparbietà; si tratta spesso di ex studenti delle università veneziane, che finito il loro corso di studi hanno deciso di fare di Venezia la loro città, di impiantare in laguna la loro attività, di mettere su casa e famiglia".
Quindi una speranza per la città c’è: ci vuole una scossa politica, che ancora latita, e l’amore verso una città misteriosa, unica, magica.
Competenti e bravi gli intervistatori a pressare, glissare, aggiustare.
Venezia, crocevia di storie. Conversazione con Alberto Toso Fei
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