Viaggiare e non partire
- Autore: Andrea Bocconi
- Genere: Letteratura di viaggio
- Casa editrice: Guanda
L’autore lucchese è uno psicoterapeuta docente di scrittura presso la “Scuola del Viaggio” e annovera alcune pubblicazioni di discreto successo, come ad esempio “In viaggio con l’asino” (Guanda, 2009) e “L’India formato famiglia” (Guanda, 2011).
Il titolo un po’ enigmatico di “Viaggiare e non partire” spinge subito ad aprire la bella copertina dell’edizione Guanda (2002) per iniziare voracemente la lettura. Tuttavia, con lo scorrere delle pagine, l’entusiasmo diminuisce e il giudizio finale un po’ ne risente.
Più che un romanzo “Viaggiare e non partire” appare infatti come un saggio che raccoglie, talvolta in modo un po’ disordinato, varie (forse troppe) massime, aforismi, testimonianze e appunti di viaggiatori noti e meno noti.
Ciò che invece colpisce di questo romanzo-saggio è senza dubbio l’originalità del tema in esso sviluppato: il testo affronta i vari aspetti legati alla motivazione che spinge a viaggiare (e, al contrario, quella che spinge a non viaggiare!), al come e al quando si affronta un viaggio, alle mete scelte, ai compagni di viaggio e alle varie tipologie di viaggio. Il tutto citando, appunto, illustri scrittori e globe-trotter, quali per esempio Fosco Maraini e Tiziano Terzani (anche se la maggior parte dei riferimenti richiamano la filosofia orientale).
“Si può viaggiare in tantissimi modi: c’è chi viaggia sempre e non parte mai; c’è chi parte e va lontano senza bisogno di viaggiare; c’è chi parte e viaggia e c’è chi non parte e non viaggia. "Viaggiare e non partire" è dedicato a tutti coloro che, in qualche modo, viaggiano, fisicamente o solo mentalmente.” (Bocconi)
Il “viaggiatore” di Bocconi non è un semplice “turista”: è un viaggiatore consapevole di ciò che vuole cercare ed è aperto alla scoperta e all’imprevisto: “Viaggiare è un’arte”, come suggerisce l’autore stesso.
Forse è anche per questo motivo che, una volta terminata la lettura, il titolo di “Viaggiare e non partire” suona un po’ aleatorio. Si potrebbe più pensare ad un “Viaggiare: istruzioni per l’uso”.
“Forse il punto non è se stare a casa o partire però lo dico subito: il mio cuore sta col viaggiatore, non sono né così saggio né così malato da stare bene solo dove sono nato, dove vivo.” (Bocconi)
Le citazioni sono numerose ma proprio con riferimento a quanto detto in questa recensione, poche sono quelle nate dalla mano di Bocconi:
“Senza uscire dalla porta, conoscere il mondo!
Senza guardare dalla finestra, vedere la Via del cielo!
Più lontano si va, meno si conosce.
Perciò il Santo conosce senza viaggiare; egli nomina le cose senza vederle; egli compie senza azione.”
(Lao Tzu)
Postilla finale degna di nota: al termine di questo saggio c’è un capitolo intitolato “Piccola biblioteca da viaggio” in cui vengono riportate le principali fonti a cui ha attinto l’autore. Un elenco utile a chi è appassionato di letteratura di viaggio!
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