Volevo solo uccidere i Porcupine Tree di Enrico Rocci

Sandrino è grande e grosso, sembra quasi gli abbiano affidato quel nome per scherzo, consapevoli che sarebbe divenuto un omone. Ama la musica, si diletta a fare il d. j. per passione ed è ossessionato da piccole scaramanzie.
Sara è bella, sensuale e selvaggia. Cantante punk, studentessa universitaria, è una tipa che sa il fatto suo e non ama elemosinare aiuto.
Savino, infantile nella mente ma invecchiato nel corpo, ama il rock anni settanta, quello puro, quello vero.

Una scia di sangue sta attraversando Torino in lungo e in largo, ma soltanto questi tre protagonisti hanno capito che potrebbe esserci un nesso tra la musica dei Porcupine Tree, il geniale gruppo prog creato e guidato dal genio di Steven Wilson, e le vittime di questi efferati omicidi.
Un assassino che porta un parrucchino biondo che lo fa assomigliare a qualcuno…
Ama filmare le proprie vittime, lo fa con calma, da diverse angolazioni, gustandosi ogni istante.
E poi quell’ultima vittima, così somigliante al bambino della copertina di “Lightbulb Sun”…

Enrico Rocci è nato a Tornio e fa il medico. Il suo primo romanzo s’intitola “Nuar Bolognese”.
Grande appassionato di musica, chiaramente deve molto ai Porcupine Tree e al genio di Steven Wilson.
Questo suo libro vuole essere un tributo sia alla musica di Wilson & soci ma anche un contributo al noir, un genere che da sempre appassiona milioni di lettori in tutto il mondo.
Una storia dalle tinte fosche, situazioni reali che vi faranno entrare con poco in un mondo sapientemente descritto da Rocci, un mondo che rispecchierà ciò che ogni giorno vediamo quando ci affacciamo alla finestra.

• Editore: Chinaski – Giallo & Nero
• Edito: 2009