Vox
- Autore: Christina Dalcher
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Nord
- Anno di pubblicazione: 2018
Un approccio superficiale e grossolano all’argomento di questo romanzo potrebbe provocare la sfrenata ilarità di centinaia di maschi insoddisfatti delle donne che hanno al proprio fianco: un mondo in cui la donna possa dire non più di cento parole al giorno? Quasi il paradiso! Lasciamo, però, esaurire l’ondata di sciocco divertimento e riflettiamo meglio: Signori, siete sicuri che avere al vostro fianco una donna le cui aspirazioni siano state uccise mettendola, letteralmente, a tacere sia il massimo della felicità possibile? Siete sicuri di volere come compagna di vita una perfetta “Stepford wife” il cui unico ruolo sia quello di riprodursi e di prendersi cura della famiglia? I più intelligenti fra di voi stanno già facendo cenno di no con la testa: potranno, quindi, essere interessati a questo libro, che ha un messaggio potentissimo e tragicamente attuale per tutti, uomini e donne.
Il genere di "Vox" di Christine Dalcher è quello distopico: un futuro ipotetico che ci parla del nostro presente. Il luogo sono gli Stati Uniti, diventati, da un anno a questa parte, un Paese completamente chiuso verso l’esterno e oppresso da un regime repressivo a base religiosa, dove la figura più importante è il Reverendo Carl. Come contraltare, l’Italia, Paese di origine della protagonista Jean (o Gianna), è vista come un luogo di tranquillità e libertà, in una versione magari un poco idealizzata, ma funzionale al racconto.
La vita di Jean, fino a poco tempo fa affermata neurologa, è stata sconvolta, come quella di tutte le donne, dal nuovo regime. Porta, come tutte, un braccialetto che, allo scoccare della 101ma parola giornaliera, le provoca una scossa elettrica ad alto voltaggio. Le è stato proibito di lavorare, e può solo occuparsi del marito Patrick e dei quattro figli: Sonia, i due gemelli e Steven, pericolosamente conquistato dalle idee del nuovo regime, che riserva i lavori forzati a chi fa sesso prima del matrimonio o commette adulterio. In un clima cupo che ricorda “1984”, ma ancora più estremizzato, le donne sono ridotte a incubatrici/badanti senza alcuna possibilità di opinione, e tutti si fanno delatori contro tutti, non si sa se più per paura o per convinzione. Jean è soffocata dai rimorsi quando ricorda Jackie, l’amica ribelle alla quale non aveva mai voluto dare ascolto, e si rende conto di come tutto questo sia stato preparato e permesso dall’indifferenza generale.
Improvvisamente, però, a Jean viene fatta una proposta: trovare un siero che curi l’infermità del fratello del Presidente. Le viene offerta l’asportazione del braccialetto, ma lei, inizialmente, rifiuta, perché sente puzza di bruciato. Poi, però, si trova ad accettare, e a lavorare insieme a Lin, la collaboratrice di una volta, e a Lorenzo, il suo amante italiano. Ben presto i tre si rendono conto che qualcosa di irregolare, in tutta questa storia, c’è: come volgerlo a proprio vantaggio per cercare di ribaltare il regime e riportare gli Stati Uniti alla libertà di un anno prima? Non sarà facile…
Il tema del libro è di quelli che fanno riflettere, quantomeno nella prima parte, la più valida, la più intimistica, quella fortemente distopica. In seguito, si vira più verso un romanzo d’azione, e i profondi significati vengono temporaneamente messi da parte per privilegiare lo svolgimento della vicenda. Il tempo presente e la narrazione in prima persona contribuiscono a sottolineare l’attualità della storia, che, come tutte le storie distopiche, costituisce un forte monito. Sicuramente da leggere.
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