Warhol: informazioni e catalogo della mostra a Roma
- Autore: Non disponibile
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Anno di pubblicazione: 2013
Il catalogo e la mostra Warhol, dedicati al padre della Pop Art, che si è aperta lo scorso 18 aprile a Roma, Palazzo Cipolla, raccolgono oltre 160 opere provenienti dalla collezione della Brant Foundation: dalle riproduzioni dei divi di Hollywood alle lattine di zuppa di pollo, dai teschi virati in lilla e verde menta agli stereotipi floreali, fino all’Ultima cena. Magnifica riproduzione del Cenacolo di Leonardo che il destino volle che sia stata l’ultima opera di un artista geniale, rivoluzionario che aveva iniziato la sua carriera dipingendo un oggetto banale come una scatola di minestra come Campbell’s Soup Can del 1962.
La mostra Warhol a Roma - Dopo il grande successo milanese (225mila i visitatori al Palazzo Reale), è arrivata a Roma l’esposizione che è già un evento mediatico, promossa dalla Fondazione Roma, Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico-Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma, Comune di Milano e Palazzo Reale, prodotta e organizzata da Arthemisia Group e 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore, a cura di Peter Brant con il contributo di Francesco Bonami.
Il catalogo della mostra Warhol - Il catalogo (24 Ore Cultura Ed. 2013) raccoglie un testo critico di Francesco Bonami, critico e curatore di fama internazionale, che affronta l’artista e la sua fortuna con uno sguardo nuovo e inusuale, e un’intervista del gallerista Tony Shafrazi a Peter Brant, uno dei più importanti e illustri collezionisti di arte contemporanea che ripercorre la storia della collezione e il suo rapporto con l’amico Andy.
“Ho iniziato nel 1967, quando ho acquistato il disegno di lattine di minestra Campbell”.
Brant è anche editore di Interview, il magazine fondato da Warhol nel 1969. Completa la collezione, un’esauriente biografia di Chiara Savino.
“Non ti preoccupare, non c’è niente che riguarda l’arte che uno non possa capire”.
È tutta racchiusa in questa frase la grande produzione artistica di Andy Warhol, pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore, nato a Pittsburgh in Pennsylvania il 6 agosto 1928 da immigrati ruteni, originari di un paese della Slovacchia Nord-Orientale, e morto a New York il 22 febbraio 1997 per una semplice operazione di cistifellea. Uno degli artisti più influenti del XX Secolo che aveva coniato la celebre frase “ognuno ha diritto al suo quarto d’ora di celebrità” era convinto che l’arte fosse accessibile a tutti e che anche un oggetto di uso comune come una bottiglietta di Coca Cola o una scatola del detersivo made in USA Brillo Box (1964) potesse diventare arte, quindi oggetto di culto.
Ecco dunque disegni, serigrafie, tele, dipinti, fotografie, autoritratti (Self Protrait, Green, Self Portrait in Drag, Self Portrait, red on black), passando attraverso le opere più iconiche come le Electric Chairs (1964), il grande ritratto di Mao (per Warhol il Presidente del Partito Comunista Cinese non ha alcuna valenza politica ma è solo un personaggio famoso il cui volto, impresso nella copertina del Libretto rosso che molti giovani anche americani possedevano, un’icona che l’artista registra e replica all’infinito).
Andy Warhol, Blue Shot Marilyn, 1964 Collezione Brant Foundation
© The Brant Foundation, Greenwich (CT), USA
©The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 201
I fiori come Flowers (purple, blue and orange) datati 1964, il capolavoro di Warhol Shot Light Blue Marilyn (1964), il ritratto della famosa star americana che ha in mezzo agli occhi il segno restaurato di uno dei colpi di pistola esploso da un’amica artista nel 1964, acquistato per 5000 $ da Brant nel 1967. Suggestiva la sezione dedicati ai ritratti fotografici (1970 – 1980) di personaggi famosi quali Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger, Mick Jagger, Jimmy Carter, Ted Kennedy, Pele, Joan Collins, Lee Radziwill, sorella di Jacqueline Kennedy, Liza Minnelli, Yves Saint- Laurent, il gallerista Leo Castelli, Diana Ross, Jane Fonda, impossibile citarli tutti. Una galleria di Who’s Who di uomini e donne patinati che facevano la fila sborsando 25.000 $ per farsi ritrarre dalla Polaroid di
“un attore molto importante della storia dell’arte americana che nel Novecento ha caratterizzato con la sua vitalità l’intero scenario dell’arte mondiale”
come ha sottolineato il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Roma.
Andy Warhol, dalla carriera umana e professionale assolutamente singolare, caratterizzata da un crescendo di esperienze che lo fanno diventare in poco tempo da abitante degli slum della Grande Mela a vetrinista dei negozi più lussuosi di New York, fino a sfondare nel campo artistico dopo la presentazione delle sue opere, è l’icona più nota di quel periodo dell’American Dream e del movimento della Pop Art
“accanto ai nomi già affermati dei creatori di questa nuova corrente artistica come Rauschenberg e Jasper Johns”.
Incuriosiscono nella prima sala dell’esposizione il paio di scarpe Shoe (red with blond cherub) del 1958 testimonianza dell’Andy prima maniera, illustratore e pubblicitario che già aveva in germe quella visione anticipatrice che rende queste opere sempre attuali, anzi eterne.
Bellissima l’intera sezione dedicata alla Silver Factory, lo studio creato nel 1962 in un edificio ora demolito in Midtown Manhattan. Qui l’atmosfera di quel luogo è ricreata con l’argento alle pareti proprio come erano al quinto piano del 231 East 47th Street.
Come sottofondo in tutte le sale di Palazzo Cipolla non poteva mancare Sunday Morning, mitica canzone scritta da Lou Reed e John Cale nel novembre del ’66, traccia principale dell’album Velvet Underground & Nico del gruppo rock statunitense Velvet Underground. La cover dell’album di debutto del gruppo raffigurante una banana era stata firmata da Andy Warhol che aveva prodotto lo stesso album. Da sottolineare che la rivista di critica musicale Rolling Stones ha inserito la cover al decimo posto delle 100 migliori copertine della storia. Un altro esempio del talento poliedrico di un artista dai tanti volti.
“Sunday morning, praise the dawning. It’s just a restless feeling by my side. Early dawning, Sunday morning It’s just the wasted years so close behind. Watch out, the world’s behind you. There’s always someone around you who will call It’s nothing at all...”
- Warhol
- 18 aprile 2014 – 28 settembre 2014
- Fondazione Roma Museo, Palazzo Cipolla
- Via del Corso, 320
- 00187 Roma
- Orari: da martedì a domenica dalle 10,00 alle 20,00
- La biglietteria chiude un’ora prima
- Ingresso: intero 14,00 euro, ridotto 12,00 euro, ridotto bambini 5,00
- Info line e prevendita: +39 0698373328
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