Tagli, cancellazioni, riscritture, sostituzioni, correzioni, ripensamenti. Il processo creativo, si sa, è spesso lungo e complesso. Specie in letteratura.
C’è chi procede a penna e traccia righe più o meno precise, sostituendo parole o frasi. Ma in casi estremi può capitare di ricorrere alle forbici, tagliando via intere righe dai manoscritti originali.
Grazie a una mostra, in programma fino al 5 gennaio 2025, intitolata non a caso “Write, Cut, Rewrite”, la Biblioteca Bodleiana, a Oxford, concede uno sguardo curioso al lavoro degli scrittori più celebri e affermati. Mary e Percy Shelley, Jane Austen, James Joyce, Raymond Chandler, Ian Fleming, Samuel Beckett e John le Carrè.
Scopriamo tutto quel che c’è da sapere nell’approfondimento.
“Write, Cut, Rewrite”: un tesoro di inediti letterari
Link affiliato
La Biblioteca Bodleiana gioca in casa, grazie alla vastissima collezione di manoscritti conservati nei suoi archivi. L’esposizione presenta una ampia sezione dei tesori della biblioteca: un excursus dal 18esimo secolo fino ai giorni nostri, grazie ai curatori Dirk Van Hulle (Università di Oxford) e Mark Nixon (Università di Reading), autori del libro dedicato Write, Cut, Rewrite: The Cutting Room Floor of Modern Literature.
Nella rassegna ci sono le opere celebri di volti noti: capolavori amatissimi che, scopriamo, avrebbero potuto essere molto diversi.
Frasi, pensieri e soluzioni emendate dalla versione originaria non sono per fortuna andate perdute. In epoche in cui al computer si preferiva la penna o, al massimo, la macchina da scrivere, i manoscritti venivano spesso conservati dalle biblioteche. E rivelano tutto il rovello intellettuale dello scrittore.
Oltre a intere porzioni inedite di romanzi e racconti.
Da Franz Kafka a George Eliot: vezzi e abitudini
Così si può osservare il metodo di lavoro di Jane Austen nell’incompiuto I Watson o i tagli di Franz Kafka al manoscritto de Il Castello. Samuel Beckett è il più scenografico: i suoi manoscritti sono ricchi di schizzi e disegni, vere e proprie indicazioni per la messa in scena delle opere. Aspettando Godot rappresenta anche un caso di autocensura, in ossequio alla norma britannica in vigore fino al 1968, The Licensing Act, che imponeva l’eliminazione delle scene scabrose. Ci sono gli appunti preparatori di Kenneth Grahame per l’amatissimo Vento tra i salici.
E le pagine di Mary Shelley con poche cancellazioni ordinate e le correzioni contenute nell’ampio margine. Mentre Percy Shelley, rivoluzionario nella vita come nella composizione, affianca schizzi di paesaggi e appunti, spesso scritti in senso verticale rispetto alla pagine, per la prima stesura dei suoi versi.
Thomas Stearns Elliot corregge a penna rossa i dattiloscritti, mentre è curatissimo ed elegante il taccuino di George Eliot, pieno di osservazioni del suo viaggio in Spagna.
Di Cordova scrive:
Ho sentito parlare della sua famosa moschea, illuminata con lampade di bronzo realizzate dalle campane cristiane.
Una vera prova di calligrafia.
I manoscritti con buchi
Ma in mostra ci sono anche manoscritti medievali con pagine sottoposte a tagli che poco hanno di metaforico: le pagine emendate in questi casi presentano riscritture su strisce di carta sostitutive applicate con colla o addirittura veri e propri buchi.
Come spiega il bibliotecario della Bodleiana, Richard Ovenden:
Il processo di revisione, un passo fondamentale nella creazione delle grandi opere della letteratura, è invisibile al lettore intento a godere del romanzo o della poesia preferita. La nostra mostra punta a portare fuori dall’oscurità questi taglie riscritture. Write, Cut, Rewrite invita i lettori avidi ad un viaggio con alcuni dei più grandi scrittori rivedendo i passi che sono stati rimossi, e recuperando le versioni originarie dei grandi classici letterari.
E anche le emozioni: righe più o meno marcate e calligrafie spesso nervose fanno immaginare revisioni frettolose o ripensamenti.
Momenti di sconforto nel processo creativo poi, per fortuna, risolti grazie all’ispirazione che arriva a soccorrere l’insoddisfazione dello scrittore.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Write, Cut, Rewrite”: a Oxford va in scena il dietro le quinte della grande letteratura
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Biblioteche Curiosità per amanti dei libri News Libri
Lascia il tuo commento