Zachaaar!
- Autore: Enrico Careri
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
Enrico Careri, fantasioso e coltissimo professore di musicologia, prolifico scrittore di libri (questo è il quarto che leggo), ci stupisce coinvolgendoci nella sua caleidoscopica scrittura, attirandoci nelle storie strampalate che racconta con leggerezza, piene di personaggi surreali, attraverso i quali lo scrittore/poeta/inventore di calembour, modi di dire, proverbi, citazioni di testi notissimi, smontati e rimontati.
Con Zachaaar! (Europa edizioni, 2022) mette in scena un meta romanzo nel quale la voce narrante, il professore autore, si sovrappone alla domestica Gina. Anche lei vorrebbe scrivere e anzi mettersi in competizione con il suo datore di lavoro: chi deve fare le faccende domestiche e chi invece scrivere romanzi?
In questi giochi di ruolo, in un susseguirsi di scambi di parti, si sviluppa il racconto scandito in 53 brevissimi capitoli, in cui, a seconda di chi sta parlando, si alternano anche i caratteri tipografici, stampato e corsivo. Impossibile e inutile riassumere una trama che quasi non c’è: ci sono invece due personaggi centrali, Jacopo-Jacopino Narice, maggiordomo, e la domestica Virginia, che occupano quasi tutto lo spazio della narrazione. Sono al servizio di una coppia di nobili che non compaiono, in un fantasioso Piemonte, e avrebbero il compito di tenere pulito il castello che contiene anche una pinacoteca dove tra i quadri preziosissimi c’è l’opera di uno sconosciuto pittore moldavo, Barbu Popescu, che dipinge tele di un bianco assoluto, dove però si nota un puntino a cui simbolicamente vengono attribuiti significati polisemici.
I due sono insieme da anni, forse aspirano a essere amanti, ma la verginità diventa una parola chiave che è al centro di molte pagine e sembra volerli tenere lontani. Il testo è pieno fino all’inverosimile di citazioni colte, di favole per bambini rivisitate e mescolate in chiave simbolica, di tutte le figure retoriche quasi l’autore avesse consultato un manuale di retorica per non lasciarne nessuna indietro. Al centro dell’interesse del narratore un amore sviscerato per l’assenzio, ma soprattutto per gli anagrammi. Ce ne sono tanti, intelligenti, estremamente creativi. Nel manuale di stilistica che Enrico Careri sembra voler compilare, pur se con grande capacità di ironizzare, non mancano le rime: un’intera collezione di senari, incentrati su pochi termini stabiliti, che danno l’idea di come il professor Careri sappia divertirsi con le parole, le rime, i sinonimi, gli accrescitivi, e, torno a ripetere, gli anagrammi.
Accostamenti insoliti, il revolver e la scopa, giochi di parole, “polifonia linguistica”, e alcune parole chiave su cui è costruita tutta la storia: anticipo, verginità, fraintendimenti, eccitazione amorosa…
Un ispettore di polizia con i baffi a manubrio che è impossibile abbassare, nonsense, una moglie, Camilla che non compare, e la chiamata continua a cui non viene data risposta, Zachaaar!, una sorta di grido inascoltato che risuona nelle pagine di questo libro intelligente e assolutamente originale, una sorta di raffinato divertissement che lettori altrettanto raffinati troveranno esilarante.
Zachaaar!
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