Zia Osha di Fatima Sharafeddine

Gallucci edita nella sua Collana “Gallucci Kalimat” “Zia Osha” (2018, traduzione di Isabella Camera d’Afflitto, disegni di Hanane Kai) di Fatima Sharafeddine, testo bilingue, italiano arabo, creato per favorire un dialogo tra i bambini del Mediterraneo e le diverse culture. Il testo nasce in collaborazione con Kalimat, partner della casa editrice romana premiato come Miglior Editore dell’Anno dalla Fiera del libro per ragazzi di Bologna.

Di lei potrei parlarti per ore, candido come gelsomino ha il cuore ...

In un esotico e suggestivo paese del Medio-Oriente, vive zia Osha che indossa sul capo un velo dove prevale il colore verde. La particolarità della gentile signora consiste nella sua loquacità. “Non c’è proprio modo di fermarla”. Infatti, la zia parla continuamente con tutta la gente sia per strada che sull’autobus a tutte le ore: al mattino, a mezzogiorno e a ogni ora. “Quando sogna, parla anche allora!”. Le sue parole volano verso il cielo rendendo le nubi così pesanti da far cadere abbondanti piogge inzuppando i passanti.
Dalla bocca della zia le parole sembrano sfuggire perdendosi nell’aria. All’improvviso qualcuno urla “Zia Osha, smettila di parlare!”. Inoltre, quando la zia cammina, le parole dalla sua bocca scappano a destra e a sinistra occupando il marciapiede. Le parole sono così tante da far fare ai passanti le capriole. Ora zia Osha si trova al mercato ricco di profumi e colori e anche qui la sua voce invade i negozi e le botteghe facendo cadere la bella frutta e la fresca verdura. Ovviamente per i negozianti questo è una gran scocciatura. Le parole dalla sua bocca continuano a scorrere riempiendo tutte le pagine dei libri e nascondono ogni lettera e figura. Anche per gli infastiditi bambini è una gran scocciatura.
Poi un giorno, all’improvviso, in città torna la quiete. Le persone si meravigliano e ne sono ben liete perché avevano ormai le orecchie doloranti per tutte quelle incessanti parole. “Ma zia Osha dove sarà?”. Forse ne sentono la mancanza?

Una lodevole iniziativa letteraria intende avvicinare popoli e culture apparentemente lontani grazie a una graziosa e variopinta lettura. Un testo da leggere in classe per aiutare i bambini stranieri a imparare l’italiano giocando mentre i genitori italiani avranno modo di introdurre i propri figli alla conoscenza di territori e culture che soltanto il mare Mediterraneo dovrebbe separare.

Di risposta neanche una, di zia Osha non c’è traccia alcuna.