Immagine di copertina Credits: foto da Christies.com
Il 4 luglio di ogni anno in Gran Bretagna si festeggia l’Alice Day, una ricorrenza letteraria che celebra il capolavoro di Lewis Carroll Alice nel Paese delle Meraviglie. Il romanzo, divenuto un classico della letteratura per l’infanzia, fu pubblicato proprio in questa data nel 1865.
In realtà la storia della prima edizione di Alice in Wonderland fu controversa proprio come la vicenda che aveva ispirato il libro - e non priva di colpi di scena.
Mentre oggi l’Inghilterra si anima con manifestazioni e parate in costume in onore dell’indimenticabile personaggio di Alice, approfondiamo la vicenda editoriale di un libro ormai entrato nell’immaginario collettivo con la potenza delle storie immortali che si tramandano di generazione in generazione.
Alice Day: l’ispirazione di Lewis Carroll
Leggenda narra che Lewis Carroll ebbe l’ispirazione per la scrittura di Alice nel Paese delle Meraviglie proprio il 4 luglio durante una gita in barca con la famiglia Riddell. La piccola Alice Liddell, figlia del precettore dell’università in cui Carroll lavorava, lo pregò di raccontarle una storia. Lewis Carroll - un matematico di mezza età che in realtà si chiamava Charles Dodgson - la accontentò. E la storia incominciò.
Dogson continuò a rielaborare il racconto nei mesi che seguirono, arricchendolo con giochi di parole e acrostici, ripromettendosi di regalarlo alla bambina nel Natale del 1864. L’intestazione del manoscritto originale reca infatti al proprio interno una dedica speciale per la piccola Alice, cui l’autore donò la storia:
Come regalo di Natale a una cara bambina in memoria di un giorno d’estate.
Parole che ancora oggi suscitano una spontanea commozione: il capolavoro della letteratura per l’infanzia fu pensato e scritto proprio per una bambina. La diretta interessata tuttavia non apprezzò il nobile “dono letterario”. Pare che una volta divenuta adulta Alice Liddell mise all’asta la copia originale, con tanto di dedica, per saldare dei debiti economici. Nel 1928 il manoscritto di Carroll fu venduto al prezzo di 15.400 sterline, una cifra vertiginosa.
Scopriamo ora la storia editoriale di Alice nel Paese delle Meraviglie, il libro apparve nelle librerie inglesi proprio il 4 luglio 1865.
Alice Day: la storia editoriale del capolavoro di Carroll
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Nel 1865 alla fine del mese di giugno furono stampate duemila copie di Alice in Wonderland. L’editore Macmillan & Co aveva in programma di esporre il romanzo nelle librerie il 4 luglio e ne inviò all’autore, come concordato, 50 copie in anteprima da regalare ad amici e parenti.
Poco tempo dopo, però, l’illustratore del libro, John Tenniel, comunicò a Lewis Carroll di essere “del tutto insoddisfatto della stampa delle immagini”, così l’autore richiamò la tiratura.
La prima edizione di Alice nel Paese delle Meraviglie aveva una copertina rossa e le 42 illustrazioni originali di Tenniell. Ne sono sopravvissuti solo alcuni esemplari. Una copia fu infatti regalata dallo scrittore inglese all’amico George William Kitchin che la consegnò a sua volta alla figlia Alexandra. Di recente quella prima edizione è stata acquistata da uno studioso di Carroll, Jon Lindseth. Sedici copie esistenti sono tuttora conservate in istituzioni bibliotecarie e cinque in collezioni private.
Ma tornando alla storia editoriale di Alice nel Paese delle Meraviglie, la vicenda quel 4 luglio non si era ancora conclusa. Il 2 agosto di quello stesso anno Lewis Carroll scrisse nel suo diario:
Finalmente si è deciso per la ristampa di Alice, e che le prime 2.000 copie saranno vendute come carta straccia.
In un’introduzione a un’edizione successiva lo studioso di Carroll, Morton N Cohen, scrive che l’autore:
Si sarebbe probabilmente accontentato di pubblicare la prima edizione e, al massimo, avrebbe voluto che le copie successive fossero stampate con maggiore cura. Ritirare le copie dalle librerie significava semplicemente fare delle concessioni al suo illustratore intransigente.
Pare che Lewis Carroll soffrì molto per la necessità di quella ristampa. Il ritiro delle copie gli provocò anche danni economici, dovette pagare di sua tasca 600 sterline all’editore. Nel suo diario lamentava la perdita e cercava di pareggiare i conti, da buon matematico, facendo ipotesi sulle vendite. Si augurava di riuscire a vendere almeno duemila copie per avere un minimo di guadagno. Non poteva immaginare che stava per pubblicare uno dei maggiori capolavori della letteratura mondiale.
La prima edizione di Alice nel Paese delle Meraviglie, quella con la famosa copertina rossa, è tuttora una delle più ambite dai collezionisti proprio in virtù della sua contrastata vicenda editoriale. I critici ancora oggi non riescono a spiegarsi come, nell’Inghilterra vittoriana, si fosse potuta prendere una decisione editoriale così inconcludente in termini di pubblicazione per un libro destinato all’infanzia.
Le copie superstiti della leggendaria edizione del 4 luglio 1865 sono estremamente rare. L’ultima battuta all’asta da Christie’s fu venduta nel luglio 2016 per un valore pari a tre milioni.
Recensione del libro
Alice nel Paese delle Meraviglie
di Lewis Carroll
Nel 1869 Alice nel Paese delle Meraviglie fu edito nelle versioni tedesca e francese, seguite nel 1872 dalla prima edizione italiana, tradotta da Teodorico Pietrocola Rossetti. Si trattava di un’edizione limitata di 1000 copie molto fedele all’originale e supervisionata dallo stesso Carroll.
Oggi appare come un piccolo volume rilegato di 192 pagine in carta opaca, cucite alla copertina verde con la vivace illustrazione a colori di John Tenniel. Le note al testo dell’editore contengono informazioni bibliografiche e riflessioni intorno ai cambiamenti operati dal traduttore allo scopo di adattare il testo alla cultura di destinazione. Il primo titolo originale italiano dell’opera fu Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie.
Il libro, nella sua prima traduzione, iniziava descrivendo la noia di Alice per i libri senza dialoghi né figure.
Un incipit divenuto immortale che oggi, in occasione dell’Alice Day, non possiamo fare a meno di leggere e celebrare:
Alice cominciava a sentirsi assai stanca di sedere sul poggetto accanto a sua sorella, senza far niente: aveva una o due volte data un’occhiata al libro che la sorella stava leggendo, ma non v’erano né dialoghi né figure, – e a che serve un libro, pensò Alice, – senza dialoghi né figure?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Oggi è l’Alice Day: scopriamo origine e storia della ricorrenza letteraria
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