Le librerie sono chiuse e i librai si arrabattano come possono per raggiungere i propri lettori con consegne a domicilio, la vendita dei libri online è affossata dalle difficoltà distributive. L’unico accesso diretto ai libri, dove possibile e con forti limitazioni, resta quello garantito dalla grande distribuzione organizzata (per intenderci, i libri che trovate nei supermercati).
Con un panorama di questo tipo, non c’è da stupirsi che le vendite siano crollate, le nuove uscite in buon numero cancellate e che l’orizzonte che si prospetta per le imprese editoriali sia sempre più tetro. Il crollo del fatturato del solo mese di marzo stimato dall’AIE (Associazione Italiana Editori) raggiunge il 70% e aumenta la preoccupazione per quanto accadrà quando sarà tutto finito.
Dietro ai libri che leggiamo c’è, anzitutto, un’impresa, che al pari di qualsiasi altra non può permettersi di restare chiusa per mesi.
Per far fronte all’emergenza, l’AIE chiede al governo uno stanziamento di 100 milioni di euro a sostegno del mondo editoriale.
Coronavirus e case editrici: la stima dei danni
Per quanto sia difficile individuare una percentuale esatta, la stima dichiarata all’Agi da Ricardo Franco Levi, presidente dell’AIE, è che nel solo mese di marzo il fatturato è calato del 70%.
Non solo: AIE prevede che per il 2020 non verranno pubblicati 18.600 titoli (titoli, non copie) e già più del 60% degli editori ha fatto ricorso alla cassa integrazione
Il danno ingente, ovviamente, non riguarda solo gli editori rappresentati dall’AIE, ma anche il lungo elenco di editori indipendenti medio-piccoli. Anche le stime dell’associazione ADEI, che li rappresenta, sono inquietanti: la perdita di marzo 2020 per gli editori medio-piccoli è di 60 milioni di euro.
Non si tratta solo di un dramma economico e culturale, spiega Levi, ma anche di un dramma sociale. Non vanno dimenticate tutte le persone che rendono possibile la realizzazione dell’oggetto-libro: dagli autori ai traduttori, dai redattori ai promotori, dai distributori ai librai.
100 milioni di euro richiesti dall’AIE al governo
Come fare? I provvedimenti di emergenza sono previsti per il cinema, lo spettacolo e l’audiovisivo, ma dal governo non è ancora arrivato alcun sostegno a supporto del mondo del libro. Serve dunque che negli emendamenti ora in discussione, continua Levi, si pensi anche alla filiera editoriale:
"Il Paese non può immaginare di restare senza teatri o cinema, ma non può nemmeno immaginare di restare senza libri e librerie".
Per questo motivo, l’AIE ha indicato al governo una cifra complessiva di 100 milioni di euro da stanziare in soccorso dell’editoria, di cui 75 milioni di euro per il mondo del libro e 25 milioni come credito d’imposta per la carta, recuperando una vecchia provvidenza.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Crolla il fatturato librario: l’AIE chiede al governo 100 milioni di euro
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