Ricade oggi l’anniversario della nascita del grande scrittore russo Fëdor Michajlovič Dostoevskij: un nome sacro, un autore cui ci si approccia quasi con timore reverenziale tale è il contributo che Dostoevskij ha dato alla letteratura mondiale.
In soli sessant’anni di vita Fëdor Dostoevskij ha composto una vasta mole di opere in grado di abbracciare le problematiche esistenziali che riguardano gli uomini di ogni tempo: si contano 14 romanzi, 20 racconti e numerosi altri scritti di taglio filosofico, saggistico e religioso.
Dostoevskij: il confine incerto tra vita e letteratura
La produzione dell’autore russo si estende per un ampio arco temporale che va dal 1846, anno della pubblicazione del suo primo romanzo Povera gente, sino al 1880 quando termina il suo capolavoro I fratelli Karamazov.
L’opera letteraria di Dostoevskij si intreccia strettamente al suo vissuto biografico, tanto che a tratti appare difficile distinguere dove per l’autore si situasse il preciso confine tra vita e scrittura. L’incertezza, il vuoto, i dubbi e il senso di perdita che lo scrittore descrive con tanta partecipazione emotiva e accuratezza di particolari nei suoi romanzi sono gli stessi sentimenti che provò nel corso della sua travagliata esistenza.
Fëdor Dostoevskij, del resto, scrisse sempre in circostanze difficili: durante l’esilio in Siberia, provato dalla malattia, o in condizioni di quasi totale indigenza con l’assillo dei creditori che gli stavano alle calcagna. Bisognoso di denaro spesso l’autore scriveva i suoi romanzi a puntate sulle riviste dell’epoca, senza averli ancora compiuti, per racimolare il necessario per vivere.
Scriveva per vivere, viveva per scrivere: l’arte letteraria per Dostoevskij non fu solo una vocazione, ma anche una fonte necessaria di sostentamento.
Saranno proprio le vicende avventurose e accidentate della sua vita a ispirare le scene più memorabili dei suoi romanzi. Basti pensare alla sua condanna a morte sulla piazza d’armi Semënovskij di Pietroburgo, che fu sventata in extremis dall’apparizione di una carrozza a bordo della quale si trovava l’imperatore con il decreto di grazia. Quest’episodio surreale ispirerà la famosa messinscena narrata ne L’Idiota.
Recensione del libro
L’Idiota
di Fëdor M. Dostoevskij
Dal primo romanzo ai capolavori letterari
Il primo romanzo di Dostoevskij, Povera gente (1847), nacque dalla forte impressione che lo scrittore ebbe nel confrontarsi con la miseria del sottoproletariato urbano. Fu il primo scritto di ispirazione realista, un marchio di stile che contraddistinguerà in modo significativo tutta la produzione futura dell’autore. A quel primo romanzo seguirà nel 1847 la pubblicazione de Il Sosia che analizza in chiave psicologica lo sdoppiamento dell’animo umano, un tema molto caro a Dostoevskij, che ritornerà sotto altre sembianze anche negli scritti successivi.
Il libro seguente, L’Idiota (1868), risentirà in modo particolare dell’ispirazione patriottica dell’autore e delle vicissitudini politiche che lo condurranno a un passo dall’esecuzione. Nel romanzo, sua opera molto stimata, narra le vicende del Principe Myskin, un uomo buono, ingenuo, solidale, impegnato nella ricerca di un’utopistica bontà assoluta, che riflette appieno il pensiero dello scrittore russo.
Nel 1866 Dostoevskij pubblica Il giocatore, scritto in soli ventiquattro giorni, quando l’autore è minacciato dal pignoramento di tutti i suoi beni a causa dei debiti di gioco e per il mancato pagamento di cambiali.
Memorie dal sottosuolo (1864) sarà scritto invece mentre Dostoevskij assiste la moglie Marija D. Issaeva malata di tisi che morirà nel giro di pochi mesi ponendo drammaticamente fine a un matrimonio tanto complicato quanto infelice.
Recensione del libro
Memorie del sottosuolo
di F. Dostoevskij
La scrittura di Delitto e castigo
La composizione del capolavoro letterario dello scrittore russo, Delitto e castigo, cela una storia sorprendente.
L’autore lo scrisse infatti in breve tempo, istigato dalla pressione dei creditori. Il suo editore, F. Stelovskij, minacciò di impadronirsi di tutte le sue opere e dei diritti d’autore se Dostoevskij non gli avesse consegnato l’opera entro una certa data.
Non è certamente un caso che al centro della trama di Delitto e castigo vi sia l’omicidio di una vecchia usuraia, come se l’autore tramite l’escamotage della finzione letteraria avesse voluto vendicarsi delle pressioni dell’editore.
Lo scrittore russo per portare a termine l’impossibile impresa dovette avvalersi dell’aiuto di una stenografa, Anna G. Sniktina, che in seguito sarebbe diventata sua moglie e gli sarebbe rimasta accanto per il resto della vita.
I fratelli Karamazov: l’ultimo capolavoro di Dostoevskij
Con il suo ultimo romanzo, I fratelli Karamazov, Fëdor Michajlovič Dostoevskij consegna ai posteri il suo testamento spirituale. La stesura lo impegnerà per alcuni anni, dal 1878 al 1880 e nelle tre sezioni del libro Dostoevskij riflette il proprio percorso morale.
L’opera sarà pubblicata a puntate sulla prestigiosa rivista Il Messaggero russo.
I fratelli Kamarazov ebbe un successo di pubblico clamoroso, dovuto forse al fascino oscuro che pervade quelle pagine. Pare che a contribuire all’atmosfera cavernosa e allucinatoria del libro fosse stato un grave lutto subito da Dostoevskij durante la stesura dell’opera: la morte del figlioletto più piccolo, Alëša.
Il dolore per la scomparsa di Alëša porta l’autore russo a toccare le vette della propria produzione narrativa analizzando il problema eterno del Male nel mondo.
La contrapposizione tra il Male e la purezza del Bene permettono a Dostoevskij di toccare il tema dell’Assoluto che è nell’uomo, raggiungendo così i vertici della letteratura universale.
I fratelli Karamazov sarà pubblicato nel dicembre 1880, pochi mesi dopo Fëdor Dostoevskij, il 9 febbraio 1881, morirà a causa di una grave crisi respiratoria dovuta a un enfisema polmonare. Prima di morire, Dostoevskij volle salutare uno a uno tutti i suoi figli e chiese che la parabola del "figliol prodigo" venisse letta ai bambini per indirizzarli nel loro futuro.
Dopo aver percorso gli abissi del pensiero e della mente umana, aver affermato l’assenza di Dio e l’innegabile purezza del Bene, l’autore russo abbandonò quindi le spoglie terrestri per indagare altri emisferi dello spirito, ignoti al sentire umano.
leggi anche
Fëdor Dostoevskij: i migliori libri da leggere
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Fëdor Dostoevskij: vita e opere che lo hanno reso immortale
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Classici News Libri Fëdor Michajlovič Dostoevskij Storia della letteratura
Lascia il tuo commento