Da diverse settimane ormai le proteste dei francesi, chiamati “gilet gialli” per via del loro abbigliamento, continuano. Perché protestano e cosa significa quella divisa gialla? Cerchiamo di capire insieme da dove arrivano, perché si sono scatenati e perché sono chiamati così.
Di seguito potete trovare la lista delle maggiori rivendicazioni che i gilet gialli fanno al governo Macron, richieste che vanno ben al di là del semplice rincaro benzina e che toccano il sociale, il lavoro e i diritti di tutti i cittadini francesi.
Gilet gialli: perchè si chiamano così?
La ragione per cui giornalisti e addetti alla comunicazione li hanno ribattezzati in questo modo è palese agli occhi di tutti: il colore del capo d’abbigliamento che li distingue e che hanno scelto di indossare per unirsi e protestare contro il governo del loro paese.
Da che mondo è mondo, ogni grande rivolta o movimento di protesta ha avuto e continua ad avere tra i suoi simboli un capo d’abbigliamento distintivo: i vestiti bianchi delle suffragette, le scarpe rosse contro il femminicidio o ancora i cappelli rosa contro il maschilismo di Trump.
Indossare quel gilet giallo è oggi simbolo di uno status, di una condizione. Quei gilet sono stati scelti per molte ragioni diverse: spiccano nelle telecamere, irrompono nel paesaggio, spezzano la continuità di ciò che vediamo e mirano a spezzare anche la continuità degli atti di un governo che non soddisfa le loro richieste. L’elemento simbolico del gilet giallo arriva proprio dalla strada, nel senso che proprio per stare in strada in situazioni di pericolo nasce. Si tratta del gilet giallo fluo catarifrangente che tutti siamo obbligati ad avere in macchina per farci notare in caso di incidente e chiedere aiuto. Si tratta di un capo d’abbigliamento che costa poco, intorno ai cinque euro, quindi facilmente reperibile per tutti.
Una divisa per protestare che assume molti significati e si è rivelata vincente sia visivamente che per l’impatto rispetto al significato che ha assunto, quello della divisa di un popolo che pretende giustizia a livello economico, sociale e sul lavoro.
Ma perchè protestano, quindi, questi gilet gialli?
Gilet gialli: le ragioni della protesta
Inizialmente sembrava che si trattasse del rincaro della benzina, le famose accise sul carburante. Si tratta veramente solo di questo? La risposta è no. Come è chiaramente emerso le ragioni della protesta risiedono anche altrove e il rincaro benzina non è che la punta di un iceberg. I gilets jaunes, così come vengono chiamati in francese, sono il frutto di una mobilitazione che nasce in rete contro l’aumento del carburante previsto da Macron all’interno di un piano di transizione energetica della Francia. Dalla raccolta di firme online si è passati a un movimento in piazza che sta continuando a lavorare per fare pressione al governo Macron affinché faccia quello di cui la popolazione francese ha davvero bisogno.
Dall’aumento del carburante la battaglia si è ampliata ad altre rivendicazioni che vanno dal potere d’acquisto fino ai tagli delle tasse. L’esplosione dirompente del malcontento nella città di Parigi ha numerose motivazioni ben precise chiarite dallo stesso movimenti, che ha fornito un elenco di priorità per ottenere le quali tutti gli esponenti stanno protestando
Cosa c’è in questa lista? Misure sociali, provvedimenti relativi ai trasporti, questioni sui salari minimi e sulle forme contrattuali di lavoro. Ecco i motivi più importanti della protesta dei gilet gialli:
- Zero poveri in strada: misura urgente;
- Vantaggio progressivo sulle imposte;
- Reddito minimo a 1300 euro netti;
- Favorire i piccoli commerci delle città più piccole e del centro città per le metropoli. Contro i grandi centri commerciali;
- Un piano per migliorare l’economia domestica dell’energia per salvaguardare l’ambiente;
- Tasse: le grandi multinazionali devono pagare tanto, i piccoli commercianti poco;
- Stesso sistema di sicurezza sociale per tutti, compresi gli artigiani e i lavoratori autonomi;
- Un sistema di pensioni sociale e sostenibile, niente pensione a punti;
- Stop all’aumento delle tasse sul carburante;
- Vietate le pensioni sotto i 1200 euro;
- Qualsiasi rappresentante eletto avrà diritto al salario medio. Le spese di trasporto saranno monitorate e rimborsate se giustificate. Diritto ai buoni ristorante e buoni vacanza;
- I salari di tutti i francesi, nonché delle pensioni e delle indennità devono tenere conto dell’inflazione;
- Proteggere l’industria francese proibendo il trasferimento all’estero;
- No al lavoro distaccato. È anormale che una persona che lavora in territorio francese non benefici dello stesso stipendio e degli stessi diritti;
- Per la sicurezza del lavoro: limitare ulteriormente il numero di contratti a tempo determinato per le grandi aziende. Vogliamo più tempi indeterminati;
- Fine del CICE. Usa questi soldi per il lancio di un’industria automobilistica francese ad idrogeno (che è veramente rispettosa dell’ambiente, a differenza della macchina elettrica);
- Fine della politica di austerità. Stiamo smettendo di rimborsare gli interessi sul debito dichiarato illegittimo e stiamo iniziando a rimborsare il debito senza prendere i soldi dai poveri ma perseguendo gli $ 80 miliardi di evasione fiscale;
- Affrontare le cause della migrazione forzata;
- I richiedenti asilo sono trattati bene. Dobbiamo loro alloggio, sicurezza, cibo e istruzione per i minatori. Collaborare con l’ONU affinché i campi di accoglienza siano aperti in molti paesi del mondo, in attesa dell’esito della domanda di asilo;
- I richiedenti asilo non possono essere respinti nel loro paese di origine;
- Implementare una vera politica di integrazione. Vivere in Francia significa diventare francese (corso di francese, corso di storia francese e corso di educazione civica con certificazione alla fine del corso);
- Salario massimo fissato a 15.000 euro;
- Limitare la disoccupazione;
- Aumento delle quote disabili nei posti di lavoro;
- Limitazione del costo degli affitti. Più alloggi a basso costo (soprattutto per studenti e lavoratori precari);
- Divieto di vendere la proprietà statali (dighe, aeroporti);
- Mezzi migliori concessi al sistema giudiziario, alla polizia, alla gendarmeria e all’esercito. Che gli straordinari delle forze dell’ordine siano pagati o recuperati;
- Tutto il denaro guadagnato dai pedaggi autostradali sarà utilizzato per la manutenzione di autostrade e strade in Francia e per la sicurezza stradale;
- Poiché il prezzo del gas e dell’elettricità è aumentato per colpa della privatizzazione, vogliamo che diventi di nuovo pubblico e che i prezzi scendano in modo significativo;
- Benessere per i nostri anziani. L’oro grigio è finito. Inizia l’era del benessere grigio;
- Massimo 25 studenti per classe dalla scuola materna;
- Risorse per la psichiatria;
- Il referendum popolare deve entrare nella Costituzione;
- Ritorno a un termine di 7 anni per il Presidente della Repubblica;
- Pensionamento a 60 anni e, per tutti coloro che hanno avuto un lavoro manuale, diritto alla pensione a 55 anni;
- Promuovere il trasporto di merci su rotaie;
- Fine delle indennità presidenziali a vita.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Gilet gialli, perché sono chiamati così e cosa chiedono a Macron
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Significato di parole, proverbi e modi di dire
Lascia il tuo commento