Il mantello dell’invisibilità
- Autore: Ge Fei
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2024
Lo scrittore cinese Ge Fei, molto conosciuto in patria, e tradotto in numerosi paesi dopo due romanzi usciti in Italia, ci consegna questo meraviglioso libro dal titolo Il mantello dell’invisibilità (Fazi editore, traduzione di Barbara Leonesi e Caterina Viglione), sperando che Fazi continui a tradurlo. Anche se la scrittura in un’altra lingua può rendere meno fedele lo stile dello scrittore cinese, siamo di fronte a uno stile inconsueto, un narrare impalpabile, lieve, che a noi occidentali può sembrare simile alla scrittura di Henry James, nel costante bisogno di svelare un segreto che è “l’arte della parola”, e il racconto di una storia diventa il pretesto per sentirci commossi e riconoscenti verso il sollievo che può dare un romanzo con le sue malie e i suoi inganni.
Siamo a Pechino, nel nuovo millennio. Il signor Cui è un uomo buono, non troppo ambizioso, che vive fabbricando altoparlanti per una grande società, ha però un segreto: quello di assemblare impianti stereo con le migliori casse, le migliori parti interne per realizzare un suono cristallino e preciso, perfetto per ascoltare musica classica.
Il signor Cui non vuole definirsi un “audiofilo”, ma lo è perché conosce tutti i prodotti di assemblaggio.
L’uomo ha un solo amico, sin dalle elementari, e non ha mai portato a sua madre una ragazza da conoscere.
Per caso incontra Yufen, una tipa tranquilla e accondiscendente, di cui si infatua da subito, decidendo che sarà lei la ragazza che porterà a casa. Socievole e aggraziata, assaggia tutti i manicaretti della madre di Cui, tanto che lui chiede alla madre cosa ne pensa. La donna resta per un po’ interdetta, poi risponde che sì la ragazza è carina e di buone maniere ma è una bilancia senza ago. Il signor Cui si altera perché non capisce le parole materne e litiga con la madre fino a quando lei gli rivela che le donne come Yufen in realtà si stancano presto di un uomo e poi passano ad altro.
Ma l’uomo è convinto della sua scelta, si sposano e per due anni sembra vada tutto bene. Ma Yufen è ambiziosa e il marito non lo è. Quando lei incontra un impiegato di bell’aspetto, divorzia dal Signor Cui, di cui però non si libera, perché il nuovo marito, così di bell’aspetto, a letto è una frana.
Questo per dire che narrando le traversie di un uomo umiliato e offeso, lo scrittore Ge Fei sa essere anche divertente, perché la vita è ombre e luci, il dramma di vivere raramente è una tragedia per ventiquattr’ore al giorno, anzi, l’umorismo è proprio il condimento base di vite all’apparenza tristi, monotone, destinate al fallimento, ma su cui rimbalza imprevedibilmente un po’ di fortuna.
Il signor Cui si vendicherà della ex moglie. Ma le traversie continuano per questioni familiari. Sullo sfondo Pechino, capitale della Nomenclatura cinese di stampo comunista, mentre il capitalismo permea una città che ha circa dodici milioni di abitanti. Tutti quanti con la voglia di avere un televisore migliore, la lavapiatti, il computer, il telefonino reclamizzato, i condizionatori d’aria perché in estate Pechino è irrespirabile, afosa, invivibile. I rapporti tra parenti, così importanti nella Cina di Mao, ora sono vissuti con maleducazione e a distanza, a meno che ci sia qualcosa da condividere come impianti stereo o freezer di ultima generazione.
Il signor Cui è stanco della sua mediocrità, però vuole almeno diventare abbiente e possedere una nuova casa. Quindi assembla i suoi pezzi pregiati e mette sul mercato un impianto stereo costosissimo, non importa se non apprezzi Debussy o Erik Satie, sentirai divinamente quelle canzoni lagnose che anche noi occidentali ormai conosciamo e, ammettiamolo, sono tremende, soprattutto le coriste cinesi.
Tramite il suo unico amico, il protagonista conosce un personaggio equivoco, che forse è invischiato in traffici illeciti, ma sicuramente abita nel miglior quartiere di Pechino, e si mostra convinto a comprare tutto dando un adeguato anticipo al signor Cui. Tuttavia sarà difficile trovare di nuovo quest’uomo per terminare il pagamento promesso, come se il ricchissimo uomo d’affari indossasse un mantello di invisibilità. Segue un finale geniale che non può essere svelato.
Anche stavolta Fazi editore ha fatto centro e il romanzo è tra i migliori pubblicati da qualche mese a questa parte.
Il mantello dell'invisibilità
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