Esattamente un anno fa il 18 maggio 2021 ci lasciava il cantautore Franco Battiato, provocando un vuoto incolmabile nella scena musicale italiana.
Battiato è stato uno dei cantautori più poetici e raffinati del nostro panorama musicale. Aveva l’animo del poeta, ma il ritmo gli pulsava nelle vene e il suo destino non poteva che essere quello di fare musica.
Nel corso della sua lunga carriera, iniziata nel 1965, Franco Battiato ha sperimentato diversi generi musicali, dalla musica classica all’elettronica, dal rock alla musica leggera, dalla musica etnica all’opera lirica. La sperimentazione, unita alla meditazione contemplativa, è stata la cifra stilistica di tutta la sua produzione musicale.
La poesia in musica di Franco Battiato
La filosofia nei testi del cantautore siciliano si mescola all’ascesi. La parola tende verso sfere mistiche, diventa trascendenza, ma allo stesso tempo si fa carnale e viva, pulsante, nel descrivere l’amore come esperienza multisensoriale. Attraverso la musica Battiato ci ha insegnato ad abitare luoghi arcani, a rifugiarci in nascondigli introvabili oppure a perderci nei deserti come nomadi che cercano la strada e però ancora non sanno che la strada è proprio nel viaggio.
Ascoltare le canzoni di Franco Battiato è prima di tutto un’esperienza, una fuga verso destinazioni ignote del passato e del futuro, un lungo viaggio interstellare.
Arabeschi di parole, anglicismi, melodie arabe e danze di odalische, tutto diventava poesia nella musica di Battiato nel tentativo di descrivere la complessità cangiante, sempre nuova, della vita. Il maestro ha cantato parole di perdono e di denuncia, ha pronunciato invettive politiche e anche le più struggenti dichiarazioni d’amore, portando le nostre anime a danzare nell’ombra della luce. Le sue canzoni sono in grado di ricongiungere l’essere umano con la parte più profonda del suo essere e, al contempo, fargli toccare quelle sfere invisibili che sfidano persino la sua comprensione.
Nella canzone intitolata Testamento Battiato diceva di non saper volare, ma di aver imparato a risalire grazie “alle oscure cadute nel buio”. E aggiungeva un verso che appariva paradossale eppure conteneva tutto il senso profondo della sua poesia:
Noi non siamo mai morti
e non siamo mai nati.
Diceva di non saper volare, ma non era vero. Franco Battiato ha toccato le più alte sfere del mondo sensibile ed è andato oltre, e in quell’invisibile altrove ci ha portato tutti attraverso la sua musica.
Ripercorriamo tutta la poesia dei suoi versi attraverso le frasi più liriche delle sue canzoni.
Le frasi più celebri delle canzoni di Franco Battiato
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore. Dalle ossessioni delle tue manie. Supererò le correnti gravitazionali. Lo spazio e la luce per non farti invecchiare. E guarirai da tutte le malattie. Perché sei un essere speciale. Ed io, avrò cura di te. (La cura)Quante squallide figure che attraversano il paese, com’è misera la vita negli abusi di potere. (Bandiera bianca)Cerco un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente. (Centro di gravità permanente)E il mio maestro mi insegnò com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire. (Prospettiva Nevskij)E ti vengo a cercare/anche solo per vederti o parlare/perché ho bisogno della tua presenza/per capire meglio la mia essenza. (E ti vengo a cercare)Mare mare mare voglio annegare, portami lontano a naufragare, via via via da queste sponde, portami lontano sulle onde. (Summer on a Solitary Beach)La tua voce come il coro delle sirene di Ulisse m’incatena ed è bellissimo perdersi in quest’incantesimo. (Sientimento nuevo)E per un istante ritorna la voglia di vivere a un’altra velocità passano ancora lenti i treni per Tozeur. (I treni di Tozeur)Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere di gente infame, che non sa cos’è il pudore, si credono potenti e gli va bene quello che fanno e tutto gli appartiene.(Povera patria)Ma c’è voluto del talento per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti. (Canzone dei vecchi amanti)Ti incontro nella stessa galleria dove ci siamo lasciati e persi di vista come succede spesso nella vita. (Le nostre anime)Ciò che deve accadere, accadrà/ Qualunque cosa facciamo per evitarlo/Ciò che deve accadere, accadrà/Perché è già accaduto.(Eri con me)Ma l’animale che mi porto dentro/non mi fa vivere felice mai/Si prende tutto anche il caffè/mi rende schiavo delle mie passioni/E non si arrende mai e non sa attendere/E l’animale che mi porto dentro vuole te.(L’animale)E di colpo venne il mese di febbraio/Faceva freddo in quella casa/ Mi ripetevi: "sai che d’inverno si vive bene come di primavera?"/ Sì sì, proprio così. (Alexander Platz)Per carnevale suonavo sopra i carri in maschera/ avevo già la luna e urano nel leone. (Cuccurucucù)Migrano gli uccelli emigrano/con il cambio di stagione/giochi di aperture alari che nascondono segreti/di questo sistema solare. (Gli uccelli)La stagione dell’amore viene e va. All’improvviso senza accorgerti, la vivrai, ti sorprenderà. Ne abbiamo avute di occasioni. Perdendole, non rimpiangerle, non rimpiangerle mai. (La stagione dell’amore)Se un figlio si accorgesse che per caso/ è nato fra migliaia di occasioni/capirebbe tutti i sogni che la vita dà/con gioia ne vivrebbe tutte quante le illusioni. (Energia)Finirà me l’hai detto tu, ma non sei sincera, te lo leggo negli occhi/ hai bisogno di me. (Te lo leggo negli occhi)L’ombra della mia identità/Mentre sedevo al cinema oppure in un bar. (L’era del cinghiale bianco)Voli imprevedibili ed ascese velocissime.Traiettorie impercettibili. Codici di geometria esistenziale (Gli uccelli)Profumi indescrivibili/Nell’aria della sera/Studenti di Damasco/ Vestiti tutti uguali. (L’Era del cinghiale bianco)Il mito dell’amore muore senza tante cortesie/ ti accorgi che è finita/ da come cadi nell’insofferenza. (Il mito dell’amore)Nomadi che cercano gli angoli della tranquillità/nelle nebbie del nord e nei tumulti delle civiltà/tra i chiari scuri e la monotonia/dei giorni che passano camminatore che vai/cercando la pace al crepuscolo/la troverai/alla fine della strada. (Nomadi)Mi lambivano suoni che coprirono rabbie e vendette/Di uomini con clave/ Ma anche battaglie e massacri di uomini civili.(Strani giorni)Avrete anche voi visto camminare le aquile. (Le aquile)Ci si risveglia ancora in questo corpo attuale dopo aver viaggiato dentro il sonno/ L’inconscio ci comunica coi sogni frammenti di verità sepolte.(Caffè de la Paix)Felici i giorni in cui il fato ti riempie di lacrime ed arcobaleni, della lussuria che tenta i papaveri con turbinii e voglie.(Tra sesso e castità)Difendimi dalle forze contrarie/ La notte, nel sonno, quando non sono cosciente/ Quando il mio percorso si fa incerto/E non abbandonarmi mai. (L’ombra della luce)Vorrei tornare indietro, per rivedere il passato, per comprendere meglio, quello che abbiamo perduto.(Passacaglia)Come possiamo tenere nascosta/ La nostra intesa/ Ed è in certi sguardi/ Che s’intravede l’infinito.(Tutto l’universo obbedisce all’amore)Riportami nelle zone più alte/In uno dei tuoi regni di quiete/ È tempo di lasciare questo ciclo di vite/E non abbandonarmi mai.(L’ombra della luce)E mi piaceva tutto della mia vita mortale/Noi non siamo mai morti/E non siamo mai nati. (Testamento)Povera patria schiacciata dagli abusi del potere di gente infame che non sa cos’è il pudore; si credono potenti e gli va bene quello che fanno e tutto gli appartiene.Tra i governanti quanti perfetti e inutili buffoni questo paese è devastato dal dolore, ma non vi danno un po’ di dispiacere quei corpi in terra senza più calore?Non cambierà non cambierà, non cambierà forse cambierà.(Povera Patria)C’è chi si mette degli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero; Uh com’è difficile restare padre quando i figli crescono e le mamme imbiancano; quante squallide figure che attraversano il paese com’è misera la vita negli abusi di potere sul ponte sventola bandiera bianca.(Bandiera Bianca)E siamo qui, ancora vivi, di nuovo qui. Da tempo immemorabile. Qui non si impara niente. Sempre gli stessi errori. Inevitabilmente gli stessi orroriDa sempre, come sempre. (Io chi sono?)Avevo già la luna e Urano nel leone; il mare nel cassetto, le mille bolle blu… da quando sei andata via non esisto più. Il mondo è grigio il mondo è blu Cuccurucucu paloma Ahia-ia-ia-iai cantava.(Cuccurucucù)Verrà un nuovo temporale e finirà l’estate la quiete dei colori autunnali a riflettersi sulle strade e sugli umori come il dolce malessere dopo un addio. La quiete dopo un addio più diventa tutto inutile e più credi che sia vero e il giorno della Fine non ti servirà l’inglese.(Il re del mondo)E il carattere umano s’insinuò. E non sopportarono la felicità. Neppure le felicità. (Atlantide)Perché la pace che ho sentito in certi monasteri. O la vibrante intesa di tutti i sensi in festa. Sono solo l’ombra della luce.(L’ombra della luce)Peccato che io non sappia volare/Ma le oscure cadute nel buio/Mi hanno insegnato a risalire. (Testamento)Arriverà il giorno atteso a schiudere gli impediti passaggi/Prepariamoci a nuove esistenze. (Eri con me)
Anche senza nessuna melodia di sottofondo le canzoni di Franco Battiato diventano un’immersione nella poesia e nei milioni di scenari cangianti della vita.
Qual è la vostra canzone preferita di Franco Battiato? Scrivete il titolo nei commenti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Le frasi più belle delle canzoni di Franco Battiato
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Non si può citare tutto come vorrei, ma sicuramente mi risuona in questo periodo della vita, perché viviamo di ere nelle nostre vite, "E il mio maestro mi insegnò com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire". (Prospettiva Nevskij)
Grazie Franco del tuo dono ♥️