Più profondo del mare di Melissa Fleming

“Più profondo del mare” di Melissa Fleming è un romanzo pubblicato da Piemme nel 2018 e, come indicato dallo scrittore Khaled Hosseini sulla copertina,

"Il racconto di una giovane siriana in cerca di pace e salvezza è il libro del nostro tempo."

Trama - Doaa vive con la numerosa famiglia nella cittadina di Daraa, in Siria. La vita scorre tranquilla e la popolazione è fiduciosa dopo che Bashar al-Assad è diventato presidente succedendo al tirannico padre. La situazione cambia quando inizia la cosiddetta "Primavera Araba": dopo che le rivolte tunisine provocano la fuga del presidente, che governava col pugno di ferro, anche in Siria comincia a circolare l’idea che il potere possa essere sfidato. L’uso della forza contro dei manifestanti pacifici fa esplodere la tensione e gli scontri diventano all’ordine del giorno.
Nell’aprile 2011 Daraa viene assediata e l’anno successivo la famiglia di Doaa decide di rifugiarsi in Egitto. I siriani vengono in un primo momento accolti con solidarietà dagli egiziani, ma la situazione cambia drasticamente dopo il colpo di stato del 2013.
Doaa e il fidanzato Bassem iniziano a pensare di poter cercare una vita migliore in Europa.

"L’Europa sembrava un luogo di speranza e di ordine, un paese incantato pieno di possibilità ."

Si rivolgono quindi a dei trafficanti e si ritrovano a bordo di un malandato peschereccio stipato di persone. Vicini all’Italia vengono speronati da un’altra imbarcazione e molti muoiono annegati o per lo sfinimento. Di 500 persone imbarcate solo 11 sopravvivono...

Quella di Doaa è una storia vera e assomiglia a quella di milioni di persone che lasciano la loro patria inseguendo il sogno di una vita migliore.

"La semplice verità è che i profughi non rischierebbero di morire in un viaggio così pericoloso se potessero vivere bene là dove sono. Chi fugge da un conflitto o da una persecuzione non dovrebbe mai morire tentando di mettersi in salvo"

Melissa Fleming è Capo delle Comunicazioni per l’Alto Commissariato per le Nazioni Unite (UNHCR). La storia che ci racconta scuote le coscienze, ci mostra chi c’è dietro i volti che giudichiamo con superficialità dalle immagini di un telegiornale. Ci aiuta a riflettere sulla tragedia umanitaria che sta avvenendo a pochi passi da noi e davanti alla quale non possiamo più girare la faccia e restare indifferenti.

"Abbiamo dovuto affrontare gli orrori della guerra e l’oltraggio di perdere la nostra casa. Il nostro unico desiderio è di vivere in pace. Noi non siamo terroristi. Siamo esseri umani proprio come voi. Nei nostri cuori albergano sentimenti, desideri, amore e sofferenza. Sono grata a tutti coloro che si rifiutano di restare indifferenti."