Le poesie di Ugo Foscolo sono state scritte a cavallo del periodo tra il neoclassicismo e il primo romanticismo e risentono del momento storico vissuto dal poeta. Foscolo inoltre non è conosciuto e apprezzato solo per le sue poesie, ma anche per i suoi romanzi, come ad esempio Le ultime lettere a Jacopo Ortis, testo che viene analizzato e approfondito nei programmi di Letteratura dei licei italiani.
Tra le più belle poesie di Foscolo c’è senza dubbio il componimento In morte del fratello Giovanni, una struggente poesia che è da sempre annoverata tra le sue migliori creazioni. Ugo Foscolo è stato un autore che si è confrontato con diversi generi e così nella sua produzione troviamo anche opere teatrali che riprendono la tradizione tragica greca.
Oggi però andremo a scoprire solo le più belle poesie di Ugo Foscolo, i componimenti che dopo tanti decenni continuano ancora ad appassionare i ragazzi tra i banchi di scuola e gli amanti di letteratura.
Le più belle poesie di Ugo Foscolo: componimenti più conosciuti
Scegliere le poesie più belle di un autore è sempre un’operazione complessa, dal momento che comunque ogni componimento rispecchia il periodo storico preciso in cui vive, come anche le esperienze vissute. Per Ugo Foscolo si può dire la stessa cosa, dal momento che sono tanti i suoi componimenti, ma alcune sue poesie sono intramontabili e non possono che essere annoverate tra le più belle, da leggere e rileggere in ogni occasione. Per noi le poesie più belle di Foscolo sono:
- Alla sera, 1803: una poesia dedicata a quel momento della giornata che fa scomparire ogni forma di vita, portando ore di quiete e silenzio. In questo componimento Foscolo riflette su come tutto sia destinato a sparire, come alla vita succeda la morte. Una riflessione che non porta con sé tristezza, ma che viene proposta come una semplice costatazione, come la sera si avvicenda al giorno e così la morte alla vita, portando pace e tranquillità.
- In morte del fratello Giovanni, 1801: un componimento che si lega strettamente alla vita personale dell’autore che quell’anno perse suo fratello minore. Nel testo poetico Foscolo immagina di far visita alla tomba del fratello dopo aver girato a lungo tra tanti paesi, lo tormenta il pensiero della povera madre, ma soprattutto quello di non trovare pace, come invece ha fatto il fratello morendo dopo una lunga malattia.
- A Zacinto, 1802/1803: forse il pezzo più noto di Foscolo che in un breve componimento racconta il dolore del suo esilio. In questa poesia lo scrittore si identifica con Ulisse, che, come lui, non riesce a trovare una casa stabile e continua il suo vagare fino al sopraggiungere della morte.
- All’ombra dei cipressi, 1806/1807: più conosciuta questa poesia con il titolo "Dei Sepolcri", un lungo testo che scaturisce da una conversazione con Ippolito Pindemonte con cui parlò del problema della sepoltura dopo la pubblicazione dell’editto di Saint Cloud. I versi hanno la funzione di riflettere sulla tomba e sulla sua funzione consolatoria, le tombe sono infatti inutili per i morti, ma necessarie per i vivi.
Anche secondo voi queste sono le poesie più belle di Foscolo? Scriveteci nei commenti quali poesie di questo scrittore vi piacciono di più.
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