Il selfie del mondo. Indagine sull’età del turismo di Marco D’Eramo

Oggi, l’obiettivo principale di molte persone è quello di viaggiare, di visitare luoghi nel corso del tempo diventati imperdibili, definiti nel testo “ markers culturali”.

Fino a un secolo fa e oltre, il viaggio era considerato per pochi eletti, soggetti che avevano possibilità economica e pertanto potevano concedersi il lusso di spostarsi per altri stati e fare esperienze culturali arricchenti.
Ora, invece, come ben descrive Il selfie del mondo: Indagine sull’età del turismo, viaggiare è parte integrante della quotidianità, sebbene possano essere differenti le motivazioni che avvicinano i soggetti al viaggio e alla scoperta del mondo.

In particolare, ciò che si è verificato, soprattutto negli ultimi vent’anni, è che molti dei turisti viaggiano per ricercare e scoprire di persona luoghi che tramite i social media e i viaggi di altri conoscenti sono diventati popolari.
Pensiamo alla maggior parte delle immagini e fotografie di viaggio che possiamo vedere sfogliando le pagine dei social più famosi: Instagram, Snapchat, Facebook e altri. Sembra quasi che la maggior parte dei turisti si limiti a viaggi che consentano loro di prendere visione e fotografare luoghi simbolo: monumenti, musei diventati famosi e ristoranti prestigiosi di una città. Si tratta pertanto di viaggi che hanno uno scopo effimero: infatti, la maggior parte dei viaggiatori predilige luoghi noti e particolarmente gettonati, attività compiute dalla maggior parte dei turisti.

Ciò che denuncia Marco D’Eramo è che il viaggio per scopi fini a se stessi appare spesso come qualcosa che debba dimostrare ad altri ciò che il turista compie-visita, al termine del quale il soggetto si troverà ad avere una vasta collezione di fotografie e ritratti dei luoghi visitati, ma una scarsa consapevolezza dei modi di vivere, delle abitudini e tradizioni delle popolazioni che ha incontrato.

Insomma, il viaggio oggi è diventato sicuramente per molti, ma in pochi mettono in valigia, oltre a fotocamere digitali e smartphone, la curiosità e l’attenzione per coloro che li accoglieranno.