Ricorre oggi l’anniversario di nascita di Torquato Tasso, famoso scrittore, poeta e drammaturgo italiano, più precisamente di Sorrento, del ‘500. Nelle sue opere compaiono già tanti di quelle che saranno poi le contraddizioni e le aspirazioni dell’uomo moderno.
La sua opera più celebre è Gerusalemme liberata, che narra degli scontri tra musulmani e cristiani nel corso della prima crociata fino alla presa di Gerusalemme da parte dei cristiani. Questa rielaborazione di un evento storico presenta diversi temi inseriti dall’autore allo scopo di dipingere un mondo in cui, tra conflitti e contraddizioni costanti, lottano da un lato le forze angeliche cristiane e dall’altro quelle diaboliche e infernali.
Torquato Tasso: la biografia
Torquato Tasso nasce a Sorrento l’11 marzo 1544 e, secondo la tradizione, egli era tanto un valoroso cavaliere quanto un grandissimo poeta, tanto che si diceva: "Con la penna e con la spada nessuno val quanto Torquato".
La famiglia d’origine di Torquato Tasso è principesca: il padre Bernardo appartiene ai Della Torre ed era anche lui poeta, la madre Porzia De Rossi è anch’essa di stirpe nobile.
Le doti di Torquato Tasso vengono ben presto alla luce permettendogli di scrivere già a diciotto anni la sua prima opera, il poema Rinaldo, dedicata a Luigi D’Este. Già a partire da quando aveva quindici anni, probabilmente, lo scrittore inizia a buttare giù le basi di Gerusalemme liberata.
La vita di Torquato Tasso si distingue in due periodi: dalla nascita fino al 1575 e da questa data in poi. L’infanzia di Torquato è costellata di avvenimenti poco piacevoli, dall’esilio del padre fino all’allontanamento della madre che non vedrà più.
Tormentato in tenera età anche dalle persecuzioni politiche e dall’egoismo dei parenti, Torquato Tasso studia a Napoli e a Roma per poi essere introdotto negli ambienti della letteratura grazie al padre.
A partire dal 1574 iniziano i problemi di salute per Torquato, che viene colpito da una violenta febbre e, l’anno successivo, dimostra di soffrire dell’ossessione di essere perseguitato, acuita dalla sua sensibilità morbosa. Così facendo Tasso vive un periodo di grandissima solitudine e questo squilibrio lo porterà ad essere ricoverato in ospedale per ben sette anni.
Negli ultimi anni della sua vita Tasso passerà la vita andando di corte in corte e di città in città fino al 1577, quando torna a Sorrento vestito da pastore e si reca dalla sorella Cornelia. Nel corso del suo pellegrinaggio infinito Torquato continua a comporre le sue opere e Gerusalemme liberata viene pubblicata nel 1581 a Ferrara.
Quando Tasso smette di viaggiare si ritrova a Roma, dove riceve l’invito del Papa in Campidoglio per ricevere l’alloro solenne. Muore il 25 aprile del 1595 proprio a Roma, all’età di 51 anni e il giorno prima dell’incoronazione, che avviene postuma.
Le opere di Torquato Tasso
Ecco di seguito la lista delle opere di Torquato Tasso, tra poesie liriche, favole e tragedie:
- Gierusalemme
- Rinaldo, 1562
- Rime, 1593
- Discorsi dell’arte poetica, 1587
- Aminta, 1580
- Re Torrismondo, 1587
- Gerusalemme liberata, 1581
- I Dialoghi
- Le sette giornate del mondo creato, 1607
- Le lacrime di Maria Vergine e Le lacrime di Gesù Cristo, 1593
Pensiero e poetica di Torquato Tasso
L’attività poetica è stata una costante della vita quotidiana di Torquato Tasso, condannandolo a un alternanza perenne di speranza e delusione, vita e morte, amore e solitudine.
Tasso fu, si può dire, il poeta della Controriforma e della transizione tra due mondo molto diversi, Rinascimento e Controriforma.
Questo appartenere a due epoche diverse, scisso tra classicismo e ansia religiosa, rese il suo operato artistico e la sua esistenza molto tormentati.
Tasso visse in uno stato d’angoscia perenne, vedendo solo i lati tragici della vita e la lotta come qualcosa che si risolve sempre con una sconfitta.
Con le sue opere Tasso si inserisce nella tradizione epica che apparteneva a Virgilio e Omero. Nei poemi di Tasso sono presenti una forte drammaticità e un forte senso etico-religioso.
In Gerusalemme liberata la lotta tra cristiani e infedeli viene vista come l’eterna contrapposizione che sempre è esistita e sempre esisterà tra bene e male; in quest’opera reale e irreale si uniscono dando vita all’inverosimile (interventi sia infernali che celesti).
Gli eroi pagani vengono connotati come audaci, feroci e orgogliosi mentre gli eroi cristiani sono cavallereschi, razionali e di valore.
Torquato Tasso è passato da una concezione rinascimentale della poesia che la vedeva come perfetta imitazione della natura verosimile, cioè non com’è realmente ma come dovrebbe essere.
Così facendo la poesia di Tasso risulta pregna di aspetti filosofici e il poeta stesso desiderava che ciò che lui aveva scritto passasse alla storia come “la verità della religione”.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Torquato Tasso: vita, opere e pensiero
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Storia della letteratura Torquato Tasso
Lascia il tuo commento