L’uomo che non conosceva la libertà di Iris Versari

Come quello reale dell’autrice, Iris Versari, anche il viaggio della protagonista del suo libro, “L’uomo che non conosceva la libertà”, comincia dall’Italia: come un novello Marco Polo al femminile, questa donna coraggiosa si sposta fino in Cina, attraversando l’Asia Centrale e la via della seta, in un viaggio affascinante.

È proprio lungo questo percorso affascinante che la protagonista va incontro al suo destino e alla magia di un uomo speciale che cambierà per sempre il suo futuro. Non hanno nomi questi personaggi, Iris Versari non ci fornisce i connotati di questa viaggiatrice moderna e di quest’uomo senza tempo, proprio per al meglio la necessità di narrativa di mettere a confronto non solo e non tanto due persone estremamente diverse quanto, piuttosto, due mondi: quello occidentale e avanzato e quello Orientale, per certi versi ancora tradizionale.
Come riusciremo a comprendere dalla lettura, i due si incontrano perché, in realtà, non possono fare a meno l’uno dell’altra, come avviene, d’altra parte, per i due mondi che simboleggiano: solo se collegati e interconnessi potranno raggiungere la perfezione o, almeno, una condizione di superiore benessere.

Sono queste le coordinate fondamentali che Iris Versari ci fornisce per conoscere il suo nuovo e affascinante libro, “L’uomo che non conosceva la libertà” (Helicon, 2017, disponibile anche su Amazon e sul sito web della casa editrice). L’autrice ha trascorso molti anni della sua vita in Cina e alcuni componenti del suo nucleo familiare sono di origini uigure, una popolazione centroasiatica, musulmana e turcofona.

L’anonimato dei due protagonisti che Iris Versari ha voluto mantenere va considerata, in realtà, una scelta dettata dall’estrema delicatezza degli argomenti trattati. Troviamo, infatti, in questo libro di viaggio anche la storia di un amore tra due persone che appartengono a mondi lontanissimi, e per certi versi antitetici, un’l’occasione per tracciare un ritratto della Cina moderna, un Paese in continua evoluzione, che in pochi anni ha avuto un’enorme crescita economica tanto da imporsi come potenza mondiale.
L’autrice tuttavia, ambientando la storia nella regione più occidentale del Paese dove vive una popolazione fortemente discriminata, riesce a mostrare il lato oscuro di questo sviluppo impetuoso, fino a mettere in dubbio l’idea stessa di progresso: troppo alto è il prezzo da pagare se si calpestano i diritti dei più deboli e si distrugge l’identità di intere popolazioni ed etnie che pure possono vantare una storia millenaria.

Un libro appassionante in cui l’amore ed il sentimento si confondono con la lotta e la rivoluzione. Alla continua ricerca di libertà. Voci inascoltate di una Cina moderna.